Il «corruption perception index» (cpi) del nostro paese «si è attestato a 3.9 contro il 6.9 della media ocse, su una scala da 1 a 10, dove 10 individua l'assenza di corruzione». Sessantanovesimo posto, a pari «demerito» con Ghana e Macedonia. è la posizione occupata dall'Italia nella classifica della corruzione percepita stilata da «Transparency International»
Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto sulla corruzione realizzato dalla Commissione ministeriale sulla prevenzione del fenomeno corruttivo presieduta da Roberto Garofoli, magistrato del Consiglio di Stato.
La sanita' - dal rapporto viene fuori che è la sanità il settore «maggiormente esposto al rischio di corruzione per ragioni di ordine finanziario» - si legge ancora nel documento - «grandi quantità di denaro sono gestite con l'assunzione di decisioni amministrative, che si rinnovano frequentemente, perciò esposte ai tentativi di condizionamento illecito, che possono assumere varie forme: spese inutili, contratti conclusi senza gara, gare svolte in modo illegale, assunzioni e inquadramenti illegittimi, falsità e irregolarità nella prescrizione di farmaci e simili, inadempimenti e irregolarità nell'esecuzione dei lavori e nella fornitura di beni». tra i rimedi suggeriti dalla commissione «un maggior rigore nella individuazione dei requisiti per la nomina dei direttori generali, con adeguata motivazione ed elaborazione di un albo o di un elenco, tenuto dal ministero della sanità o da altra autorità nazionale, che restringerebbe la scelta delle autorità regionali tra i soggetti i cui requisiti siano stai preventivamente accertati».
Francesco Saverio Mennini dell'Università Tor Vergata di Roma, a margine dell'intervento del 23.01.2013 alla prima assise nazionale sull'etica di sanià pubblica, promossa dall'istituto per la promozione dell'etica in sanità (ispe).
"Nel settore della sanità, la corruzione rappresenta una questione di vita e morte: le strutture crollano e sono fatiscenti quale conseguenza di sottrazione e distrazione di fondi, farmaci falsi inondano il mercato, la corruzione dei decisori porta il sistema a non fornire le cure necessarie, il conseguimento di obiettivi politici porta a forti ritardi nell’accesso di cure efficaci. da questo si evince che per corruzione non si intende solamente il pagamento informale o le tangenti bensì, e in maggior misura, tutti quei comportamenti poco etici e poco professionali che determinano una forte inefficienza del sistema sanitario accompagnata da una riduzione e mancato rispetto dell’equità nell’accesso alle cure dei pazienti."