Salah braccato anche dall'Isis: "Codardo, non si è fatto esplodere"

(ASI) L'uomo più ricercato dalle polizie europee, Salah Abdeslam, co-ideatore degli attentati di Parigi, e ultimo membro principale dei commando suicidi che hanno agito in Francia, è da oggi ricercato anche dall'Isis.

Per il califfato islamico si tratterebbe ormai di un vero e proprio "traditore della causa", da trovare e giustiziare. Questa inedita situazione per cui il terrorista è nel mirino della sua stessa organizzazione si può spiegare in modo piuttosto semplice.
Tutto ciò che è radicalmente nuovo è sempre un incognita tanto per chi osserva , quanto per chi ne usufruisce. Questa massima, forse un po' volgare, forse un po' scontata, si è rivelata valida ancora una volta. Il "nuovo", ossia la nuova tattica di reclutamento dell'Isis, ha portato lo scompiglio nel cuore dei "nemici" del califfato. Usare ragazzi in giovane età, anche non direttamente affiliati alle frange dell'estremismo islamico, trasformandoli in adepti pronti al martirio per la causa del "grande" califfato islamico, si è rivelata una tattica più che mai azzeccata per beffare le polizie di mezza Europa e per instillare il terrore nei cittadini. Pescando negli immensi serbatoi sociali che sono diventate le trascurate periferie cittadine di certe nazioni europee, come Belgio e Lussemburgo, l'Isis è riuscito ad aggregare una compagine di combattenti suicidi quanto mai eterogenea. Sfruttando il fatto che la maggior parte di questi nuovi attentatori in effetti avrebbe poco a che fare con le motivazioni ideologiche e "spirituali" della causa islamica, l'Isis ha creato un vero e proprio esercito di "quasi" insospettabili. Sfruttandone poi le debolezze emotive, sociali ed economiche di ognuno unite alle "maglie larghe" di certi ordinamenti ed orientamenti politici europei, è quindi riuscito, anche con l'ausilio di un inedita tecnica basata sulla somministrazione di droghe, ad ottenere della vera e propria "carne da cannone" fedele e disposta a tutto per soddisfare i gusti di morte dell'autoproclamato califfato islamico.
Il rovescio della medaglia di tutta questa "novità" si e però manifestato in un'inedita "scarsa qualità". Se in passato le tecniche di manipolazione della mente e di privazione del fisico, oltre che di incessante indottrinamento, avevano dimostrato tutta la loro efficacia su elementi già affiliati alla causa islamica come i combattenti talebani o gli attentatori suicidi palestinesi, l'azzardo di usare "manodopera vergine" sembra aver prodotto anche effetti negativi.
Questo sembra essere proprio il caso di Salah Abdeslam. Il ventiseienne di Bruxelles, contravvenendo all'indottrinamento e alle istruzioni ricevute, avrebbe rifiutato il "martirio" preferendogli la propria vita. Avendo rifiutato di farsi saltare in aria con la cintura esplosiva di cui era stato dotato, l'Isis ha accusato Abdeslam di codardia e lo avrebbe già condannato alla pena capitale secondo le "leggi" islamiche dell'autoproclamato califfato.
Inoltre, in seguito al lavoro degli inquirenti, starebbero emergendo ulteriori interessanti elementi scavando sulla vita privata del terrorista. Secondo le informazioni rese note dalla polizia belga, Salah sarebbe stato un noto e assiduo frequentatore di locali gay intorno alla capitale belga. L'informazione sarebbe stata confermata da parecchi appartenenti alla numerosa comunità gay locale che avrebbero riconosciuto nel terrorista di Parigi un volto noto. Per gli inquirenti, Abdeslam avrebbe frequentato quei locali poiché il furto di documenti vi sarebbe assai diffuso. L'interesse di Salah per i locali di ritrovo della comunità gay belga sarebbe dunque da considerarsi finalizzato all'ottenimento di una nuova identità, o addirittura più di una. Oppure l'ha fatto per trovare delle coperture. Questo spiegherebbe, secondo la polizia belga, l'infittirsi delle visite di Salah a detti locali nelle settimane immediatamente precedenti gli attentati. Ciò nonostante, un altro elemento emerso dalle indagini, ossia la sua assidua frequentazione dei ritrovi della comunità omosessuale belga, getterebbe nuova luce su alcune incompatibilità tra lo stile di vita del terrorista e le politiche di persecuzione ed eliminazione degli omosessuali portate avanti dal califfato. Questo elemento potrebbe dunque essere uno di quelli che potrebbero aver fatto cambiare idea all'attentatore sulla possibilità di immolarsi in nome dell'Isis.
In ogni caso Salah continua ad essere ricercato. In un comunicato la polizia francese ha diffuso un identikit del presunto aspetto che potrebbe aver assunto l'attentatore nella speranza di far perdere le proprie tracce. Nella foto, divulgata dai media spagnoli, viene mostrato con occhiali e una folta parrucca.

Cenusa Alexandru Rares – Agenzia Stampa Italia

 
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