(ASI) Sale la tensione in Birmania in seguito alla destituzione, la settimana scorsa, Aung San Suu Kyi posta, dai suoi soldati, in arresto.
Il neo governo, che ha preso il potere con la forza, ha decretato la legge marziale in molte zone di Mandalay, la seconda città della nazione. Gli abitanti non potranno così protestare, o riunirsi in gruppi di più di cinque persone. Il provvedimento, secondo quanto si è appreso dalle scarne notizia che giungono da quel territorio, scatterà quotidianamente dalle ore 20 alle 4 del mattino fino a data da destinarsi. Lo hanno riferito le autorità locali. Aumenta intanto, di ora in ora, la già elevata preoccupazione all’ interno della comunità internazionale. L' Unione europea e la Gran Bretagna hanno chiesto una riunione d'urgenza del Consiglio dei diritti umani dell'Onu per fare il punto della situazione. Lo ha dichiarato l'ambasciatore britannico, a Ginevra, Julian Braithwaite. L’obiettivo è quello di valutare le implicazioni, dal punto di vista umanitario, della crisi in Myanmar. C’è chi teme che possa avvenire un enorme bagno di sangue dopo il monito, lanciato mediante l’emittente televisiva di Stato, in merito a possibili “azioni” contro le minacce legate alla “sicurezza pubblica”. Lo ha riferito un comunicato trasmesso tramite il canale Mrtv. "Occorre agire secondo la legge – è stato specificato nella nota -, con misure efficaci contro i reati che disturbano, impediscono e distruggono la stabilità dello Stato". Gli appelli alla calma non sembrano aver sortito alcun effetto positivo. La polizia ha usato stamattina cannoni ad acqua, conto i manifestanti, causando alcuni feriti. Le dimostrazioni potrebbero intensificarsi ovunque, già nelle prossime ore, con possibili conseguenze drammatiche a cui il mondo intero sarebbe chiamato a fronteggiare. “Non esistono i golpe tranquilli”, ha commentato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. “Siamo preoccupati dal silenzio della Cina”, ha fatto sapere la Casa Bianca. “La comunità internazionale si attivi perché il processo democratico”, faticosamente avviato nell’area, prosegua come richiesto anche da Papa Francesco”, è stato l’appello, in una nota, della vicepresidente di Forza Italia a palazzo Madama, la senatrice Licia Ronzulli.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia