(ASI) Le parole non lasciano adito alle cattive interpreazioni degli eventi. La missione è, senza mezzi termini, fallita e le tensioni, dovute alle numerose divergenze esistenti, non sono state superate. Il peggioramento è purtroppo a portata di mano. La mia visita a Mosca “ ha evidenziato che la Russia non vuole cogliere l'opportunità di avere un dialogo più costruttivo con l'Ue.
Ciò è deplorevole e dovremo trarne le conseguenze". E’ il durissimo commento, affidato a Twitter, dell'Alto rappresentante per la politica estera. Josep Borrell è appena rientrato infatti a Bruxelles da una tre giorni nella capitale della nazione dello Zar, durante la quale il Cremlino ha espulso venerdì alcuni diplomatici del vecchio continente. Sono stati accusati di aver partecipato alle manifestazioni, non autorizzate dalle autorità competenti e dunque bollate come “illegali”, a favore della liberazione del dissidente Alexiei Navalny. La mossa è stata giudicata in qualità di una “indebita ingerenza negli affari interni” da parte di tutto l’Occidente. "Come sempre – ha spiegato poi l’esponente comunitario, in una nota stampa divulgata ai media, subito dopo aver messo piede nella città belga - spetterà agli Stati membri decidere i prossimi passi”. Non ha escluso quindi l’adozione di imponenti provvedimenti punitivi, in particolare dal punto di vista economico, ricordando che i 27 hanno a disposizione anche "un altro strumento in tal senso, grazie al regime di sanzioni per i diritti umani recentemente approvato".
Durissima e immediata la replica della controparte. "Siamo rimasti sorpresi nell'apprendere le valutazioni” espresse. Esse contrastano, in modo palese, con le dichiarazioni rilasciate, dal diretto interessato, durante l’incontro insieme a Sergej Lavrov con i mezzi di informazione. Lo ha riferito oggi il dicastero guidato da quest’ultimo. “Non siamo stati noi ad avviare il deterioramento delle relazioni”, ha precisato in mattinata il portavoce di Vladimir Putin. Dmitri Peskov ha ribadito, così ai cronisti, l’impegno del suo paese a “riallacciare i rapporti”, ripartendo tuttavia “dalla necessità di prendere in considerazione gli interessi reciproci”.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia