(ASI) È “allarme rosso” tra le
lobbies finanziarie e ai vertici della Banca Centrale Europea, che di quei poteri sono espressione. In fibrillazione anche le cancellerie del Continente, a cominciare da quella del Quarto Reich a Berlino, dopo l'inattesa decisione del primo ministro britannico di indire entro il 2015 un referendum, per consentire alla popolazione britannica di esprimersi sull'utilità o no di restare nell'area della moneta euro.
Un sempre più diffuso malcontento infatti si accompagna al disagio economico e sociale, e anche in Gran Bretagna cresce il rischio di catastrofiche conseguenze, come in Grecia. I segnali ci sono tutti, e non da ieri: i gruppi bancari e finanziari accrescono i loro profitti, ma la disoccupazione (soprattutto tra i giovani) cresce esponenzialmente in Gran Bretagna, come in molti altri paesi del continente europeo. La crisi sistemica, attaccando il ceto medio, ha colpito pesantemente larghi settori della popolazione, e moltissimi anziani cittadini britannici – per gli effetti degli spregiudicati giochi speculativi e della truffa dei prodotti finaziari derivati (
subprimes ecc.) – si sono visti decurtare la pensione addirittura di un terzo. Inoltre c'è la sensazione che l'unica a trarre profitti dalla cosiddetta Unione Europea sia la Germania, per la quale anche la Gran Bretagna rappresenta una piazza dove smerciare i propri prodotti, senza un adeguato interscambio. Cameron, da buon animale politico, non ha fatto altro che fiutare l'aria e ha giocato la sua carta: una carta vincente, senza dubbio, perché va incontro alle esigenze e ai desideri della gente. È comunque un esempio, che i burocrati di Bruxelles temono possa essere seguito a breve da altri Paesi dell'area euro. Del resto, già
il programma politico di Beppe Grillo prevede, in caso di
vittoria del M5S,
un referendum popolare sulla permanenza dell'Italia nell'Euro. Berlusconi che aspetta a pronunciarsi in questo senso? Certamente, dopo la promessa di abolizione dell’IMU, ciò contribuirebbe ad accrescere i consensi dell'elettorato per il PDL. Ulteriormente e forse in modo decisivo.
Claudio Attardi – Agenzia Stampa Italia
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