Il prezzo che ha pagato il popolo armeno per questi valori é enorme a partire del genocidio subito dagli ottomani durante la prima guerra mondiale alla forzata adesione all’ex Unione Sovietica. Un popolo glorioso di una cultura e storia molto profonda no si arrende ai padroni della guerra fondai e agli invasori. L’Armenia é un naturale alleato dell’Italia, anche essa ha pagato un prezzo contro il nazi-fascismo.
I giorni che ho passato a Yerevan mi hanno fatto capire che esistono molti spazi di cooperazione tra l’Armenia e il Belpaese. Certamente non si comincia da zero esistono già tante iniziative in campo.
Nel settembre scorso nell’ambito della Cooperazione italiana l'orchestra italiana "I Solisti Veneti" ha tenuto un concerto dedicato alle relazioni diplomatiche italo-armene, in occasione del loro ventesimo anniversario. L'evento, organizzato dall'ambasciata italiana presso la Filarmonica di Jerevan con il patrocinio del ministro della Cultura armeno, ha riscosso grandissimo successo di pubblico. La Cooperazione Italiana , sin dal passato recente si è concentrata sulla tutela della popolazione materna e infantile e sul sostegno del sistema nazionale di
assistenza sanitaria.
A partire dal 2006 le iniziative della Cooperazione si sono concentrate sullo sviluppo rurale e sulla salvaguardia del patrimonio culturale adeguando i propri interventi alle priorità individuate dalle
Imprenditori italiani che ho potuto incontrare apprezzano la serietà degli operatori armeni.
La compagnia aerea armena Armavia, secondo fonti ufficiosi, sta negoziando la vendita della società - da mesi impegnata in un braccio di ferro con l'aeroporto di Erevan sulle tariffe di scalo - e il nuovo proprietario potrebbe essere italiano.
La prospettiva di una cessione di Armavia a un non meglio specificato investitore italiano è confermata all'agenzia di stampa Interfax dalla portavoce della compagnia aerea, Nana Avetisova, che tuttavia precisa: "non è stata presa ancora una decisione definitiva sulla vendita a una compagnia italiana o a
qualcun altro.
L'interesse all'acquisto c'è. Non posso rivelare il numero degli interlocutori, ma c'è una scelta".
Secondo il quotidiano armeno Graparak, il proprietario di Armavia,Mikhail Bagdasarov, ha ricevuto una delegazione italiana nel suo ufficio di Erevan e ha presentato il personale al potenziale acquirente.
Armavia, fondata nel 1996 dalla compagnia russa Sibir e da Bagdasarov, dal 2005 è totalmente in mano al businessman armeno. Con una flotta composta da un Airbus 320,tre Bombardier CRJ-200, tre Boeing 737 e uno Jak-42, vola regolarmente su 48 destinazioni del Medio Oriente, dell'Europa, dell'Asia e Nordafrica.
Settembre scorso é stato pieno di iniziative tra i due Paesi che non possono che portare alla luce buoni risultati.
Decine di incontri Btob (Business-to-business) tra rappresentanti di imprese italiane e armene, impegni di futura collaborazione tra i due Paesi, possibili
intese commerciali e produttive a vantaggio dei rispettivi territori. Questi gli argomenti affrontati a Roma, in occasione del primo 'Business-Forum Italo Armeno', organizzato dall'ambasciata Armena e dalla Camera di commercio di Roma, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico della Repubblica Italiana e la partecipazione dell'Agenzia per lo Sviluppo dell'Armenia.
I principali settori rappresentati e interessati sono stati: il farmaceutico e il parafarmaceutico, prodotti alimentari, tessile, arredamento, manifatturiero, prodotti per l'industria e la produzione vinicola, macchinari per la lavorazione dei metalli, profilati, energie alternative.
L'Armenia costituisce, per l'Italia, un importante partner commerciale.
Nel 2011, sono stati esportati in Armenia beni per 102,3 milioni di euro. Le esportazioni armene in Italia sono cresciute del 42,8% rispetto al 2010 (pur totalizzando valori assoluti molto inferiori rispetto all'import: 14,6 milioni di euro). Ammonta a 80 milioni di Usd dollari il volume totale dell'interscambio Italia-Armenia. I dati del Servizio di statistica armeno relativi al primo semestre 2011 rilevano, inoltre, un saldo positivo per l'Italia pari a 77,6 milioni Usd.
Nel corso dell'anno, l'Italia é risultata il decimo partner commerciale dell'Armenia (il quarto in Europa, dopo Germania, Bulgaria e Belgio), confermando quindi la posizione del 2010.
In particolare, grazie ad esportazioni pari a 78,8 milioni Usd (+49,5%), l'Italia é stata il settimo Paese esportatore in Armenia; per contro, avendo importato beni per un totale di 1,23 milioni Usd (-40,7%), l’Italia si colloca al ventesimo posto tra gli importatori di prodotti armeni.
Per quanto concerne le categorie merceologiche, le principali esportazioni italiane riguardano tradizionalmente macchinari e attrezzature, metalli non-preziosi e derivati, prodotti tessili e prodotti chimici; mentre la stragrande maggioranza delle importazioni riguarda i prodotti tessili, seguiti a distanza dai prodotti plastici.
"L'appuntamento di settembre scorso - ha detto il
presidente della Camera di commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi - rappresenta un'ottima occasione per rafforzare ulteriormente la collaborazione tra i nostri due Paesi e alimentare, presso la business community armena, una conoscenza piu' approfondita della citta' di Roma".
"La speranza - auspica - é quella di avviare nuove e fruttuose relazioni commerciali, ponendo le basi per una rappresentanza produttiva armena nel nostro territorio".
Durante l'incontro é stata poi decisa, per il prossimo anno, una missione italiana in Armenia composta da un gruppo di rappresentanti del settore produttivo ed esponenti del mondo istituzionale.
Sempre a settembre 2012 , il ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport Piero Gnudi e il ministro dell'Economia armeno Tigran Davtyan hanno firmato, presso il Dipartimento per gli Affari regionali, il Turismo e lo sport, un memorandum per avviare azioni coordinate e congiunte per la promozione del turismo nei rispettivi paesi.
Il documento impegna i due paesi ad incoraggiare la cooperazione tra Tour Operator ed autorità del settore; a scambiarsi reciprocamente dati statistici, atti legislativi e regolamentazioni, materiale pubblicitario e dati di ricerca scientifica, oltre alla partecipazione congiunta ad eventi e seminari internazionali. “E' mio auspicio che, con il Memorandum siglato, possa avviarsi una fase di maggiore collaborazione tra Italia e Armenia - ha detto il ministro Gnudi. - Lo scambio di informazioni e know-how puo' essere un passo importante per incoraggiare investimenti e lo sviluppo delle infrastrutture nel settore del turismo””.
“Ritengo che la firma del Memorandum d'Intesa sia la testimonianza delle conquiste tangibili che i due paesi hanno raggiunto nel settore turistico soprattutto negli ultimi anni - ha aggiunto il ministro Davtyan -. L'Armenia e l'Italia sono legate da amicizia millenaria che rappresenta una solida base per continuare a realizzare progetti di mutuo interesse in questo settore”.
Talal Khrais – Agenzia Stampa Italia