La sintesi di Roberto Napoletano. Zoppìa Europea, Zoppìa Italiana

 

Roberto Napoletano (ASI) Ho davanti agli occhi lo sguardo incupito di Carlo Azeglio Ciampi, le braccia allargate, e quella voce che si abbassa, quasi a spegnersi: “Ma come si fa? Ma come si fa a non capire che dobbiamo uscire in fretta dalla zoppìa europea? Come si fa a non capire che una costruzione imperfetta basata solo sulla pur fondamentale gamba della moneta, non può reggere?". Voleva dire: che Europa è questa se non riesce a coniugare disciplina di bilancio con crescita, occupazione e investimenti? Si chiedeva: dove andiamo, che fine farà il sogno europeo? Quando proposi di raccogliere gli eccessi nazionali di debito pubblico in un fondo unico, per ridare slancio agli investimenti, lui disse che era totalmente d’accordo, ma subito mi aggiunse: vedrai, non lo faranno.Questo doppio scambio di battute mi è venuto in mente leggendo il lungo ragionamento tutto centrato sull’Europa in bilico tra nazionalismi e consolidamento, gigante economico e gigante politico, esposto ieri nella relazione annuale del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Soprattutto, mi si è appalesato in quel passaggio che mi ha colpito dove si sottolinea l’esigenza di trasformare il Patto di Stabilità e Crescita in Patto di Crescita e Stabilità.

Purtroppo, come mi disse allora Ciampi, mi viene da pensare che l’isolamento del governo italiano di oggi in Europa contribuisce, ancora più di allora, a rendere inascoltata la voce di un Paese fondatore come il nostro che pure appartiene alla storia più nobile del Vecchio Continente. Gli uomini e i loro comportamenti in casa (l’Europa non c’entra) determinano un quadro complessivo di fragilità e rischiano di fare apparire velleitario l’intero ragionamento. C’è un’altra zoppìa, tutta italiana, che mi è parsa sottovalutata tout court.

L’esortazione a fare “dell’autonomia differenziata una leva di competitività e di efficienza… salvaguardando la visione unitaria e l’interesse nazionale su questioni strategiche…” riflette a mio avviso una colpevole distrazione su quello che è accaduto in questo Paese, di sicuro almeno negli ultimi dieci anni.

Come ha documentato questo giornale, dal suo primo giorno di uscita, attraverso il marchingegno della spesa storica per il quale il ricco diventa sempre più ricco e il povero sempre più povero, si è assistito a uno scippo continuato e aggravato di decine e decine di miliardi l’anno che hanno sottratto spesa sociale e produttiva dovute alle donne e agli uomini del Sud per fare regaloni di Stato alle aree più forti del Paese. Che hanno fatto di queste somme indebitamente sottratte la cassa del peggiore assistenzialismo e di un intreccio perverso di affari tra politica, imprese e, a volte, addirittura, criminalità organizzata. Ovviamente non sempre.

Senza fare questa ineludibile operazione verità nelle sedi costituzionali, politiche, economiche e civili, parlare di autonomia differenziata è semplicemente da irresponsabili. Sarebbe più serio e corretto parlare di sbaraccare le Regioni che si sono rivelate centri di potere e di clientelismo, quanto aveva visto lungo e bene Ugo La Malfa, e guardare in faccia la realtà: quello stesso assistenzialismo che ha caratterizzato le Regioni meridionali si è trasferito al Nord, alle prime è stata tolta la Cassa e le seconde hanno fatto di quella Cassa un uso analogo a quello fatto dalle prime.

In entrambi i casi eccezioni a parte. Davanti a tale vergogna non prendere posizione e non chiedere di restituire al Sud ciò che gli è dovuto in termini di welfare e di investimenti, significa ignorare la zoppìa italiana. Alimentata da colpe, certo, del ceto dirigente meridionale ma in misura, forse, addirittura superiore dagli espropri subiti dal Nord neoassistenzialista. Esiste una questione settentrionale che non può essere sottaciuta e che ha nello stato di famiglia del suo capitalismo i segni cromosomici della perdita di valore e della doppia morale.

Si deve prendere atto che le tossine dell’assistenzialismo, rubato al Sud, hanno infettato il corpo vivo della grande impresa privata del Nord e che esiste una questione industriale italiana che non riguarda i piccolissimi e medi esportatori globali, ma gli ex condottieri ridottisi nella migliore delle ipotesi a subfornitori di qualità.

Di questa zoppìa tutta italiana non c’è traccia nella relazione annuale del presidente della Confindustria e questa assenza fa parte, purtroppo, del ritardo complessivo del Paese. Se anche cadesse la zoppìa europea, rimarrebbe quella italiana. Senza il coraggio di riconoscerla, recuperare la piena mobilità è impossibile.

Roberto Napoletano  - Direttore Quotidiano del Sud - L'Altravoce dell'Italia 

 

Fonte: https://www.quotidianodelsud.it/laltravocedellitalia/editoriali/2019/05/23/leditoriale-direttore-roberto-napoletano-zopp-europeahttps://www.quotidianodelsud.it/laltravocedellitalia/editoriali/2019/05/23/leditoriale-direttore-roberto-napoletano-zopp-europea

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Ultimi articoli

Serie A: situazione allenatori. Il Punto di Sergio Curcio

Serie A: situazione allenatori. Il Punto di Sergio Curcio

Mercosur: Bueno, “Accordo commerciale tra Sud America e Unione Europea grande opportunità per entrambi i blocchi continentali”

(ASI) “È stato un onore partecipare ad Atreju in occasione dell’intervento del Presidente argentino Javier Milei. Durante il suo discorso, Milei ha offerto un’analisi lucida della situazione economica dell’...

Incontri (VI puntata): Santa Maria La Nova arte, cultura, fede e misteri. Rosario Lavorgna incontra Giuseppe Reale, direttore del Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova a Napoli

Incontri (VI puntata): Santa Maria La Nova arte, cultura, fede e misteri. Rosario Lavorgna incontra Giuseppe Reale, direttore del Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova a ...

Viminale, torna il Servizio Civile nei Vigili del Fuoco, Prisco: "Una opportunità concreta per servire l'Italia"

(ASII) Con la pubblicazione dei bandi per il Servizio Civile nei Vigili del Fuoco, parte il reclutamento su tutto il territorio nazionale per giovani interessati a prestare servizio civile presso ...

I Frecciarossa che Arezzo non sapeva di avere. Ing. Scateni - “Ecco le possibili tracce”.

(ASI) Dato il periodo di festività natalizie in tanti si chiedono cosa potrebbero trovare sotto l’albero. L’Ing. Luca Scateni non ha dubbi: “Sotto l’albero ci potrebbe essere ...

Marco Squarta nominato nel Bureau del Gruppo ECR al Parlamento Europeo

(ASI) Marco Squarta, europarlamentare di Fratelli d’Italia, è stato nominato nell’Ufficio di Presidenza (Bureau) del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) al Parlamento Europeo. Un incarico strategico di ...

Cosa sta accadendo in Georgia? A.S.I. intervista Vako Turnava, deputato del partito conservatore popolare Sogno Georgiano

(ASI) Per gli speciali di A.S.I. il giornale  intervista Il più giovane deputato georgiano, Vako Turnava, imprenditore informatico, è stato eletto con il partito conservatore popolare Sogno Georgiano, ...

"Casanova 300" al via nel 2025

(ASI) Chieti – Il 2025 vedrà il lancio del prestigioso progetto “Casanova 300”, ideato per celebrare il tricentenario della nascita di Giacomo Casanova, una delle figure più affascinanti e poliedriche del XVIII secolo.

Istituto Friedman a Meloni: MIlei modello anche per l’Italia, manca coraggio

(ASI) Roma  - “Ci spiace dover contraddire il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che oggi alla Camera ha definito il modello del Presidente argentino Javier Milei, come non replicabile ...

Difesa, sorgerà nelle Galapagos una nuova base militare statunitense

(ASI)  Il Presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha ordinato la consegna delle Isole Galapagos per la costruzione di una base militare degli Stati Uniti, a causa dell'approvazione del “Progetto ...