(ASI) In un Paese in cui quasi tutti i Comuni del Mezzogiorno non ricevono un solo euro l’anno per gli asili nido e il trasporto pubblico locale, si buttano ogni giorno milioni per distribuire gettoni d’oro agli amici degli amici e affittare sontuose palazzine per la “festa della patria del Friuli”.
A Verona si erogano prebende come se nulla fosse a micro-partecipate pubbliche che non presentano neppure il bilancio, la società milanese di gestioni autostradali (Asam) brucia 160 milioni in quattro anni e la Regione Lombardia copre le perdite a piè di lista con i soldi nostri.
Oltre 9 mila partecipate degli enti locali, otto su dieci al Nord-Centro, spendono e spandono indisturbate, hanno accumulato debiti per 83 miliardi.
A questo si è ridotto un regionalismo miserabile per l’ignavia dei partiti di fronte all’arroganza dei ricchi.
Per il povero Comune del Sud non c’è uno straccio di classe politica che si prenda la responsabilità di fissare un fabbisogno minimo neppure di quattro euro a abitante.
Per il Comune dei ricchi, regaloni di Stato da almeno un decennio con i soldi sottratti al Sud.
Insomma: forte con i poveri, debole con i ricchi.
Ovviamente è tutta colpa dell’Europa che non c’entra niente.
Roberto Napoletano Direttore del Quotidiano del Sud e l'Altravoce dell'Italia
Fonte: https://www.quotidianodelsud.it/laltravocedellitalia/editoriali/2019/05/24/leditoriale-direttore-roberto-napoletano-lignavia