(ASI) Sono preoccupanti gli annunci della Presidente della Commissione Europea Ursula Von derLeyen che invitano ad intensificare in modo massiccio la produzione di armi e gli investimenti militari, proponendo un piano al Consiglio europeo straordinario in programma il 6 marzo a Bruxelles; inoltre sostenendo che l’uso della forza è la 'via per la pace', lasciando intendere che vi sarà un impegno delle forze armate europee in territorio ucraino. Queste affermazioni sono di una gravità senza precedenti e violano palesemente la nostra Costituzione che recita l’esatto contrario: “L'Italia ripudia la guerra…come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Chiedo di sapere quali sono le posizioni del governo e delle forze politiche su queste sue dichiarazioni, considerando che la maggioranza degli italiani è contraria ad ogni coinvolgimento militare dell’Italia in questo conflitto, sia diretto che indiretto, così come all’invio di nuove armi a Zelensky. Dobbiamo, invece, preoccuparci degli effetti della politica europea (e italiana) sulle sanzioni che sta colpendo fortemente alcuni nostri settori produttivi e mette in difficoltà molte famiglie per il caro-bollette e caro-tariffe Auspico che l’Italia intraprenda la via diplomatica, come richiede la nostra Costituzione, che finora non si è mai voluta praticare seriamente. La posizione di Trump su questo non lascia dubbi: non c’è’ alternativa alla diplomazia. L’Europa guerrafondaia è l’antitesi alla volontà costitutiva dei padri fondatori e queste parole fanno aumentare sempre più il numero degli euro-scettici. L’Italia si dissoci quanto prima da queste posizioni e riapra i tavoli della diplomazia." Così in una nota Stefano Valdegamberi, Presidente Gruppo Misto Regione Veneto.