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Il punto sull’ undicesima giornata di serie A
(ASI) L’Imbattibilità della Juventus che durava da 49 partite e quel senso d’ invincibilità e superiorità che  aleggiava nell’ ambiente bianconero vengono spazzate via in un sol colpo dall’ Inter di Andrea Stramaccioni, che sbanca lo “Juventus stadium” con un convincente 3-1. E dire che per i nerazzurri il match si era messo in salita, perché dopo soli 18 secondi i bianconeri avevano trovato il vantaggio, grazie ad una deviazione di Vidal sul secondo palo su cross di Asamoah, il ghanese però era partito in evidente fuorigioco. I bianconeri galvanizzati dal vantaggio, hanno sfiorano il raddoppio qualche minuto dopo con Marchisio, che imbeccato alla perfezione da Pirlo, ha sparato al volo addosso ad Handanovic. Da lì l’Inter ha ritrovato l’assetto, girando l’ inerzia della partita e sfiorando il pareggio già in chiusura di prima frazione con Cassano, che con un destro a giro dal limite fa la barba al palo, dopo che i nerazzurri avevano reclamato la seconda ammonizione di Liechtsteiner, autore di un entrataccia su Palacio. Nella ripresa scende in campo un’ Inter diversa, a dimostrazione di una condizione atletica ottimale, i nerazzurri, fin dalle prime battute mostrano notevole intensità soprattutto nel pressing alto e complice l’ uscita dal campo di Vucinic infortunato (sostituito da un impalpabile Bendtner), prendono in mano il match. Per il pareggio bisogna attendere il minuto 62, grazie ad un rigore procurato e realizzato da Milito. A mezz’ ora dalla fine Stramaccioni sostituisce uno stanco Cassano con Fredy Gurain, mossa che si rivela vincente perché proprio il colombiano conduce un perfetto contropiede e da 25 metri scarica un destro che Buffon può solo respingere, sulla ribattuta Milito si fa trovare pronto e col piatto destro sigla il gol del vantaggio ed il suo settimo stagionale. La Juventus allora cerca disparatamente il gol del pareggio, per farlo Alessio inserisce Quagliarella a completare il tridente col danese e Giovinco (autore dell’ ennesima prova deludente), con l’ attaccante napoletano che sfiora la rete con un sinistro da fuori area che esce di un nulla. Nel momento di maggior spinta dei padroni di casa però, in pieno recupero arriva l’ ennesimo contropiede nerazzurro, con Nagatomo che serve Palacio in area, l’ Argentino che a tu per tu con Buffon non sbaglia, mettendo in ghiaccio 3 punti decisvi, grazie ai quali i nerazzurri si portano ad una sola lunghezza dalla capolista. Da premiare l’ acume tattico e la lettura a match in corso di Andrea Stramaccioni,” deus ex machina” di questo piccolo capolavoro, maturato grazie allo sfiancante pressing alto applicato sulla trequarti avversaria, al coraggio di schierare il tridente, oltre che alle azzeccatissime sostituzioni in corso d’opera che hanno permesso di centrare quella che è la sesta vittoria consecutiva in campionato (ottava complessiva). Alessio invece avrebbe forse fatto meglio a schierare Quagliarella dal primo minuto al fianco di Vucinic, in quanto le sue caratteristiche sembrano più conciliabili con quelle del montenegrino rispetto a quelle di Giovinco, che troppo spesso si è incaponito cercando la conclusione personale, inoltre Bendtner, ha confermato le sue difficoltà di inserimento in quello che è il sistema di gioco dei bianconeri.

 

La terza forza di questo campionato, il Napoli, incappa in un altro passo falso. Nel match casalingo contro il Torino infatti, i partenopei godono del rientro di Cavani, schierato al fianco di Pandev con Hamsik a supporto, proprio dai piedi dello slovacco nasce l’ occasione del gol del vantaggio , dopo 10 minuti da un suo cross teso dalla destra infatti, il matador è lesto ad approfittare di una respinta corta di Gillet. Il Napoli sembra poter gestire il risultato e nel proseguo della prima frazione concede poco o nulla alle offensive granata e anche  nella ripresa dà a la sensazione di poter ammazzare la partita. A 10 minuti dalla fine però Aronica la combina grossa, calibra male un retropassaggio a De Sanctis, Sansone intercetta, dribbla il portiere azzurro e appoggia in rete il gol dell’ 1-1. Nonostante l’ assedio finale gli uomini di Mazzarri non riescono a trovare il nuovo vantaggio. La Fiorentina, vera e propria outsider di quest’ inizio stagione, prosegue il suo momento d’ oro travolgendo 4-1 al “Franchi” il Cagliari, che dall’ avvento del tandem Pulga-Lopez in panchina, era a punteggio pieno da quattro gare. Le reti viola le hanno realizzate Rodriguez e Jovetic (entrambi da corner di Borja Valero), Toni, alla terza rete stagionale e Cuadrado, autore di un delizioso pallonetto a scavalcare Agazzi ed in generale di un match esaltante, a conferma dell’ esponenziale crescita che sta mostrando dal suo arrivo a Firenze. Quello che continua a stupire di questa Fiorentina però, è la qualità nel possesso palla e nei fraseggi offensivi, prerogative che la rendono senza dubbio la squadra più spettacolare del torneo sul piano del gioco.

Le 2 romane arrivano al derby di domenica prossimo, in una condizione psicologica inversamente proporzionale. La Roma di Zeman infatti ritrova il sorriso grazie al travolgente 4-1 casalingo rifilato al Palermo di Gasperini. Nei giallorossi cominciano finalmente a vedersi i meccanismi offensivi tipici delle squadre del boemo, come testimonia il fatto che tutti e quattro gli attaccanti giallorossi sono andati a segno. Nel primo tempo, conclusosi 2-0 i padroni di casa trovano il gol con capitan Totti (219 in A) dopo 10 minuti, grazie ad una ribattuta di testa dopo un palo e con Osvaldo, che approfitta di un incomprensione tra Munoz e  Ujkani. Nella ripresa Erik Lamela, con un facile appoggio a porta sguarnita, realizza la terza rete, infine Mattia Destro, entrato a 15 dalla fine, dapprima si fa ammonire, poi, 5 minuti dopo segna il 4-0  e si leva la maglia, meritando la seconda ammonizione che lo costringerà a saltare il derby. Il gol della bandiera rosanero arriva a tempo scaduto per mano di Ilicic, che ritrova la rete dopo 31 partite a digiuno. La Lazio al contrario subisce la sconfitta più pesante della stagione al “Cibali”, dove il Catania di Maran si conferma in una condizione di forma stratosferica calando il poker ai biancocelesti. Mattatore di giornata è stato il “Papu” Gomez, autore di una stupenda doppietta, nonché dell’ assist per il 4-0 di Barrientos, l’ altro gol per gli etnei l’ ha realizzato Lodi su rigore. La formazione di Petkovic  ha accusato l’ assenza di Miroslav Klose squalificato, il suo sostituto Tommaso Rocchi, nonostante abbia avuto un paio di occasioni non è stato incisivo, deludendo le attese. Il Milan di Allegri sembra invece aver trovato il giusto assetto dopo il più che deludente avvio di stagione; dopo l’ esperimento fallito della difesa a 3, l’ allenatore toscano è tornato al 4-2-3-1, con Pazzini vertice offensivo ed El Sharaawi, Bojan ed Emanuelsson ad agire sulla trequarti, Montolivo ispiratore a centrocampo e Constant riproposto sull’ out di sinistra in difesa. Il Milan trova  il vantaggio al quarto d’ ora con un diagonale di Emanuelsson sul secondo palo. Il pareggio del Chievo arriva un minuto dopo con Pellissier, che di testa devia in rete un corner dalla sinistra, ma alla mezz’ ora arriva il nuovo vantaggio dei padroni di casa grazie ad una splendida conclusione di Montolivo da fuori; sempre da fuori area sul finire della prima frazione, Bojan, complice una deviazione di Dainelli, realizza il primo gol in maglia rossonera. Nella ripresa il Milan dilaga, trovando il quarto gol con El Sharaawi (capocannoniere solitario con 8 reti) e cala il pokerissimo con Pazzini a tempo scaduto.

L’ Atalanta di Colantuono, grazie alle reti di Bonaventura e De Luca sbanca “Marassi”, a nulla serve la meravigliosa rovesciata con la quale Enzo Maresca aveva realizzato il provvisorio pareggio della Sampdoria. Per i blucerchiati si tratta della sesta sconfitta consecutiva, con la panchina di Ciro Ferrara sempre più a rischio nonostante la provvisoria conferma di Garrone. E’ momentaneamente salva invece la panchina di Giovanni Stroppa, che col suo Pescara sale a quota 10 punti, in virtù del 2-0 casalingo rifilato al Parma. Fondamentale vittoria in chiave salvezza anche del Siena di Serse Cosmi, che batte 1-0 al “Franchi” il Genoa di Del Neri, che dall’ avvento sulla panchina rossoblù tre giornate orsono non è ancora andato a punti. Pareggiano infine Bologna e Udinese, nell’ 1-1 del “Dall’Ara”, a segno i due uomini simbolo delle due squadre, ovvero Diamanti da una parte e Di Natale dall’ altra.

 

 

Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia

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