Trasporti: M5S, concessioni autostradali tornino allo Stato.

Alcuni dati: per un miliardo di investimenti 7,7 miliardi di ricavi dai pedaggi (5,7 sono andati a concessionarie e 2 allo Stato)

(ASI) Roma - "Il Governo continua a mantenere una posizione ambigua sulla gestione delle concessioni autostradali, senza chiarire quali sono i criteri che guidano, di volta in volta, il Ministero dei Trasporti a scegliere se rinnovare con gara le concessioni in scadenza in mano ai privati o riportarne la gestione in capo allo Stato, secondo il principio ‘in house’. Il MoVimento 5 Stelle ha sempre denunciato il rischio che comporta la proroga delle concessioni autostradali, una chiusura di fatto del mercato che distorce la concorrenza e fa lievitare le tariffe dei pedaggi a carico dei cittadini. Per questo nel nostro programma di Governo, abbiamo previsto di garantire trasparenza sui contratti in corso, attualmente secretati, e far tornare le concessioni, alla scadenza, nella disponibilità dello Stato”. Lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle della Commissione Trasporti. “Uno degli esempi più recenti, al centro di una nuova interrogazione 5stelle, è rappresentato dalla gestione dell’autostrada A21 Torino – Piacenza, la cui concessione, controllata dal gruppo Gavio, è scaduta lo scorso 30 giugno ma per la quale non si conoscono ancora le reali intenzioni del Governo, che sembra sempre più propenso a metterne a gara il rinnovo. Questa decisione – spiega Arianna Spessotto, capogruppo M5S in Commissione Trasporti - insieme a quella di un'unica gara congiunta per la concessione, già scaduta da tempo, della Ativa, società controllata dallo stesso gruppo Gavio, favorirebbe quest’ultima in quanto concessionario uscente. A differenza del caso della A21, per la concessione dell’autostrada ‘Autobrennero’, scaduta nell’aprile 2014, il Ministero ha invece deciso di non effettuare gare per il rinnovo ma di svolgere il servizio in house. Un atteggiamento ondivago che testimonia l’assenza di una visione strategica su scala nazionale”. “Quello delle concessioni autostradali è un business che non conosce mai crisi, soprattutto grazie a Governi troppo ‘morbidi’ con i concessionari e troppo severi con gli utenti. A partire dagli anni '90 sono state rinnovate molte concessioni, sia da Governi di destra che di sinistra, mediante proroghe anche di oltre vent'anni e senza gare pubbliche. Le tariffe sono aumentate di continuo, a fronte di una riduzione degli investimenti (nel 2016 circa un miliardo di investimenti a fronte di 7,7 miliardi di ricavi dai pedaggi, di cui 5,7 alle concessionarie e 2 allo Stato per canoni di concessione e IVA). Già nel 2008 l'Autorità per Concorrenza si è espressa sulla modifica del sistema di calcolo della remunerazione dei concessionari dicendo che il nuovo metodo avrebbe aumentato gli utili dei concessionari e penalizzato i consumatori”, concludono i parlamentari 5stelle.

 
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