(ASI) Perugia - Il professor Antonio Palazzo è arrivato a Perugia nel 1993 e in venti anni ha preso molti giovani portandoli ai vertici del mondo accademico. Nel convegno tenutosi ad Assisi il 24 e il 25 maggio dal titolo “La parificazione degli status di filiazione.
Una riforma di fine legislatura”, assieme a illustrissimi relatori come i professori Massimo Paradiso, Mario Serio, Giuseppe Giaimo e le avvocatessa Annamaria Bernardini de Pace e Graziella Algieri, gli allievi del luminare palermitano hanno dato prova di grande competenza e preparazione, a partire da quelli più anziani come il Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri Giovani Paciullo che ha presieduto una delle tre sessioni, al fedelissimo professor Giuseppe Palazzolo, venuto apposta da Palermo che ha tenuto due pregevolissime relazioni sui delicati e decisivi temi dei figli incestuosi e della successioni tra fratelli. Senza dimenticare il nucleo duro perugino costituito dai professori Andrea Sassi, che ha introdotto la due giorni; Francesco Scaglione, che ha tenuto una relazione sull’”Ascolto e la capacità del minore”; Roberto Cippitani intervenuto su “Riforma dello status e fonti comunitarie” e Stefania Stefanelli che si è presa pure i complimenti del maestro per il suo intervento su Status e modelli procreativi: mancato collegamento con la legge 40. Non sono mancati poi interventi trasversali di autorevoli voci dell’Università di Perugia quali quelle: dei professori di medicina Sandro Gerli e Fausto Santeusanio che hanno affrontato rispettivamente le conseguenze e i problemi genetici relativi a procreazione medicalmente assistita e incesto; dello storico del diritto Ferdinando Treggiari che ha ricostruito con una bellissima pagina storica l’evoluzione che ha portato il figlio incestuoso dal non essere considerato ai tempi del Medioevo a essere parificato a tutti gli effetti solo e oggi; della processual-civilista professoressa Francesca Tizi che ha concluso il convegno con l’unico intervento di diritto processuale ha ricordato che sul piano processuale il legislatore è intervenuto regolando tre principali aspetti: 1) la rideterminazione del riparto delle competenze in materia minorile; 2) l'estensione del rito camerale a tutte le controversie che coinvolgono i minori, figli di genitori non sposati, attribuite alla competenza del Tribunale ordinario; 3) nonché la previsione di misure a garanzia dei provvedimenti patrimoniali in materia di mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio analoghe a quelle previste per i figli di genitori coniugati nel caso di crisi della coppia genitoriale (artt. 156 c.c. e 8 l. divorzio). Appassionante è stato poi la sessione dal titolo “Costituzione dello status tra diritto interno e prospettiva comunitaria” presieduta dall’illustre professor Mario Serio che ha sottolineato che “l’accertamento degli status ha confini sempre più angusti” e che il legislatore dovrebbe ritornare sui suoi passi, guardando con più attenzione agli altri ordinamenti come quello inglese; proprio in questa sessione si è distinta la “disputa” tra l’avvocatessa Annamaria Bernardini De Pace e il professor Giuseppe Giaimo che sono arrivati su uno stesso tema dello status del minore, se infatti per il primo i genitori sono dei “binari entro cui possono muoversi i figli”, per l’avvocatessa i genitori devono attenersi all’inclinazione del figlio e che sostanzialmente quelli che “comandano” sono proprio gli stessi figli. Tutti questi confronti e spunti emersi, illuminati poi dai numerosi spunti dei maestri Antonio Palazzo e Massimo Paradiso, il quale ha coordinato in maniera magistrale la terza sessione “responsabilità genitoriale”, oltre che avere tenuto una relazione dai risvolti innovativi e chiarificatori “Sullo status di filiazione e i diritti successori”, hanno visto sviscerare la riforma sulla filiazione e la legge 219 del 2012, definita proprio dalla stessa Bernardini De Pace con “scogli e nuovi orizzonti” e arrivare alla conclusione che il legislatore è stato piuttosto frettoloso e impreciso. Quello che è dunque emerso in tema di filiazione in due giorni ad Assisi non ha precedenti e ha un’importanza fondamentale, ma non sarebbe potuto accadere, se non ci fosse stato l’autorevolissima regia del professor Antonio Palazzo che ancora una volta sfida le leggi del tempo e consegna alla comunità scientifica una lezione indimenticabile.
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia
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