
Dopo un primo tempo un po’ scialbo, ma con due squadre vitali, arrivano le emozioni ed è la Svezia che rompe il ghiaccio con un assist di Kallstrom a Ibra che infila da vicino. Il moicano esulta, la Svezia vede la vittoria, ma per fermare un leader, ci vuole un leader e da un cross di Yamonenko, Sheva vola, sovrasta l’ex Juve Mellberg ed esplode il boato dei padroni di casa. Ucraina in festa, la Svezia accusa il colpo e da un calcio d’angolo di Nazarenko, si avventa Sheva che inzucca anticipando e piegando il gigante Ibra, che incredulo vede la gioia del numero 7 ucraino. L’ucraina contiene, nonostante la Svezia ci provi al ’70 con una sassata di Ibra, che ci rpova e smista palloni come per Willemson ed Elmander che spreca un goal clamoroso. Da segnalare l’uscita con standing ovation al ’80 di Sheva, con lacrime di commozione per gli ex milanisti e applausi per tutti coloro che amano il calcio. L’uomo della provvidenza, un altro grido di un autentico fuoriclasse, che ha piegato e dato una lezione di umiltà a Ibraimovich, che è sì grandissimo, ma che questa volta deve rassegnarsi e prendere appunti, perché Sheva ha ripristinato per una notte le gerarchie, ha trascinato l’Ucraina alla vittoria e in testa al girone D. Che c’è da dire sei grande Sheva, oggi persino più di Ibra.
Daniele Corvi-Agenzia Stampa Italia