(ASI) Ucraina-Svezia, si racchiude in due giocatori Andrej Shevchenko e Zlatan Ibraimovich, rispettivamente passato e presente del Milan. Con il Milan solo uno scudetto per entrambi, Sheva segnò pure il rigore decisivo in quella storica finale di Champion contro la Juve, due volte capocantieri della Serie A; forse Sheva più bandiera con ben otto anni in rossonero e tantissimi goal, a dispetto del devastante Ibra che in due anni ha retto il Milan vincendo uno scudetto e un secondo posto, ma che vanta un passato con la Juve e con l’Inter e che fa capricci tutt’ora per un Milan competitivo (vedremo che farà dopo l’uscita di Thiago Silva). Oggi Ibra è un top player, mentre Sheva è una vecchia stella, alle ultime giocate considerando i 36 anni. Ma sia l’Ucraina che la Svezia si appoggiano su di loro, sul pacato Sheva e sull’irruento Ibra, diversi, ma entrambi leader.
Dopo un primo tempo un po’ scialbo, ma con due squadre vitali, arrivano le emozioni ed è la Svezia che rompe il ghiaccio con un assist di Kallstrom a Ibra che infila da vicino. Il moicano esulta, la Svezia vede la vittoria, ma per fermare un leader, ci vuole un leader e da un cross di Yamonenko, Sheva vola, sovrasta l’ex Juve Mellberg ed esplode il boato dei padroni di casa. Ucraina in festa, la Svezia accusa il colpo e da un calcio d’angolo di Nazarenko, si avventa Sheva che inzucca anticipando e piegando il gigante Ibra, che incredulo vede la gioia del numero 7 ucraino. L’ucraina contiene, nonostante la Svezia ci provi al ’70 con una sassata di Ibra, che ci rpova e smista palloni come per Willemson ed Elmander che spreca un goal clamoroso. Da segnalare l’uscita con standing ovation al ’80 di Sheva, con lacrime di commozione per gli ex milanisti e applausi per tutti coloro che amano il calcio. L’uomo della provvidenza, un altro grido di un autentico fuoriclasse, che ha piegato e dato una lezione di umiltà a Ibraimovich, che è sì grandissimo, ma che questa volta deve rassegnarsi e prendere appunti, perché Sheva ha ripristinato per una notte le gerarchie, ha trascinato l’Ucraina alla vittoria e in testa al girone D. Che c’è da dire sei grande Sheva, oggi persino più di Ibra.
Daniele Corvi-Agenzia Stampa Italia