(ASI) Il week end appena trascorso ha assunto connotati oltremisura festosi per Carlo Ancelotti. Già perché neanche il più ottimista in casa "merengues" poteva auspicare una 2 giorni tanto positiva, che ha visto i "blancos" passeggiare sul malcapitato Elche, con Barça e Atletico Madrid che sono rovinosamente caduti su campi impegnativi, ma sulla carta sormontabili.
Ma procediamo per ordine. Alle 16 del sabato il Real affrontava come detto l'Elche.
Ancelotti opta per un ampio turnover in ottica Champions, rinunciando a Modric, Marcelo e Sergio Ramos, oltre allo squalificato Ronaldo.
Fin dalle prime battute il Real padroneggia nel possesso palla, ma la manovra dei "blancos" risulta piuttosto sterile e poco incisiva, complice la scarsa vena di Benzema, Bale e Jese, nonché la buona organizzazione tattica degli ospiti. Il più ispirato è senza dubbio Di Maria, che colpisce una traversa direttamente da corner e imperversa incessantemente sulla trequarti nel tentativo di imbeccare i compagni di reparto.. Ma proprio nel momento migliore dell'Elche, che stava provando da qualche minuto ad uscire dal guscio, il Real passa grazie ad una conclusione da fuori di Illaramendi che complice una deviazione si insacca all'altezza del primo palo.
Nella ripresa i ritmi si abbassano ulteriormente, il Real pratica un giro palla piuttosto blando, volto a risparmiare energie in ottica Galatasaray. Quando però l'Elche sviluppa un paio di trame pericolose (sapientemente sventate da Pepe e Varane), gli uomini di Ancelotti decidono di chiudere la pratica.
L'incombenza tocca a Bale, che a metà ripresa dopo una prestazione fin lì insufficiente, scarica un sinistro da fuori che colpisce la traversa e si infila in rete, deliziando il copioso pubblico del Bernabeu.. A 15 dalla fine entra Isco al posto di un impalpabile Jese; il trequartista classe '92 entra in partita alla grande e dopo un paio di giocate sopraffine, realizza la terza rete con un preciso sinistro rasoterra, giunto al termine di una bella discesa palla al piede.. 3-0 e pratica archiviata col minimo sforzo.
In pochi invece si aspettavano il crollo del Barça a San Sebastian, soprattutto dopo la grande prestazione sfoggiata dai blaigrana all'Ettihad. Che la Real Sociedad fosse avversario ostico lo si sapeva, ma la prestazione sciorinata dai baschi ha oggettivamente sfiorato la perfezione.. Nel primo tempo il Barça gioca meglio, ma dopo un paio di ghiotte occasioni vanificate, al 32' Song infila erroneamente la propria porta regalando il vantaggio ai padroni di casa.
Dopo 4 minuti però ci pensa Messi (tanto per cambiare) a pareggiare i conti, sfruttando l'assistenza di Montoya, si va all'intervallo sull'1-1. Nella ripresa accade l'incredibile; il Barcellona viene sorprendentemente travolto da una valanga basca che non lascia scampo, l'11 di casa palesa una condizione ben superiore a quella dei catalani e il riscontro del campo non tarda ad arrivare. Minuto 54, Vela lanciato in profondità serve al centro Griezmann, il francese a tu per tu con Valdes non sbaglia e lo trafigge di interno destro. Soltanto 5 minuti e la Real triplica; Griezmann (per distacco il migliore in campo) pesca col contagiri l'inserimento di Zurutuza, che di destro anticipa l'uscita di Valdes. Il Barça è tramortito, prova una reazione confusa, ma piuttosto sterile.. La manovra blaigrana è farraginosa, mai ficcante e facilmente leggibile dalla Sociedad.. Finisce 3-1, coi padroni di casa che migliorano il loro invidiabile ruolino interno (8-3-1) e si ripropongono per la lotta champions, mentre il Barcellona sprofonda per la prima volta in stagione a -3 dal Real.
Per quanto riguarda la sconfitta dei "colochoneros" è tutto facilmente sintetizzabile; l'Atletico è stanco, Simeone causa una rosa piuttosto limitata non si è mai potuto permettere un turnover consistente e i suoi uomini chiave hanno subito un calo fisiologico notevole.. L'Osasuna è stato magistrale nel limitare Diego Costa davanti ed impedire ad Arda Turan di inventare, per poi realizzare 3 reti di pregevolissima fattura (il 2-0 di Armenteros è un capolavoro).. La sensazione è che la rovinosa sconfitta di Pamplona rappresenti per l'Atletico il preludio ad un progressivo abbandono alla lotta al titolo.
Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia