(ASI) Due squadre con una lunga tradizione calcistica che hanno sfornato generazioni di campioni quali Beckembauer, Mattheus, Klissmann, Kahn da un lato e Van Basten, Gullit, Seedorf, Davids tanto per fare alcuni nomi e che tutt’ora vede stelle brillare come Van Persie, Robben, Van Bommel, Affellay e Lahm, Ozil, Schweinsteiger e Gomez. Ma è proprio quest’ultimo, il ventisettenne di padre spagnolo e madre tedesca, a risplendere e a mettere in difficoltà le gravi carenze difensive olandesi, che mostrano una squadra slegata e incapace di creare gioco. Schweinsteiger al ’24 inserisce una palla deliziosa tra gli sbadati centrali olandesi, Gomez stoppa si gira e fredda Stekelemburg. Se nelle prime battute si era vista l’Olanda, dopo il goal scompare e i tedeschi gestiscono e controllano il gioco, sbagliando un goal fatto Badstuber, ma al ’38 ancora sull’asse Schweinster arriva la palla al panzer Gomez che scarica un siluro in rete testimone di ordinazione, potenza e senso del goal. Sul finale l’uomo assist Schweinsteiger impegna Stekelemburg che leva all’ultimo un goal diretto sull’angolino alto da calcio di punizione.
Olanda cerca di riordinare le idee inserendo Huntelaar e Van der Vart per Van Bommel e Affellay, ma poco cambia al ‘51 Hummels fa una percussione, ma Stekelemburg salva i suoi per due volte. Dopo un’egemonia tedesca al ’57 si rivede l’Olanda che servito da Robben Van Persie ricorda di essere un top player e fa distendere Neuer. Olanda cresce e punge, ma ogni volta che attacca, c’è subito la replica tedesca. Al ’70 Robben s’inserisce nell’area teutonica serve libero Snejider e Boateng s’immola forse toccando il braccio e deviando la palla in calcio d’angolo. Un minuto dopo esce il bomber Gomez per l’idolo di Formello Klose a caccia di record personali e passato e presente del Bayern che si danno il cambio. Sembra una partita archiviata, ma ecco il fuoriclasse che si risveglia sulla trequarti viene servito Van Persie, che si beve Badstuber si fionda verso Neuer come un falco e lo fredda con un bolide che riaccende gli orange. La partita si riaccende e la Germania sembra vulnerabile con l’Olanda che riscopre la classe e la sua qualità, mostrando stanchezza e reggendosi su Hummels e Lahm, pungendo debolmente con Ozil, che al minuto 80 viene sostituito da Kroos per coprire meglio. Il gioiello Robben, un po’ impreciso e poco concreto, ma anche tenuto a bada dai suoi compagni del Bayern esce per il corteggiato da Juve e Inter in passato Kuyt. Al ’89 su retropassaggio di De Jong Stekelemburg stoppa male e Klose, rivivendo il derby di Roma rischia di mettere il terzo sigillo. La Germania si trascina verso la vittoria, soffrendo nel finale, ma imponendo il suo gioco e meritandosi la vetta del girone B a punteggio piede, mentre l’Olanda con un piede sulla fossa deve riaggiustare tutto nello scontro diretto contro il Portogallo per una qualificazione all’ultima giocata.
Daniele Corvi-Agenzia Stampa Italia