(ASI) Perugia. Arrivando a Perugia, la manifestazione inizia per strada, ascoltando RMC che trasmette con grande attenzione e competenza quanto sta vivendo la città nell’ambito di UJ 2022, possiamo già prefigurarci gli artisti che solcano Corso Vannucci ed assaporare i suoi della gente, dei palchi di scena in lontananza, dei brani degli artisti di strada. Poi, una volti giunti all’acropoli è proprio vero che scopriamo un mosaico di punti di ascolto. Una coperta musicale multicolore.
A piazza IV novembre ascoltiamo la giovanissima Utrechtse Studenten Bigband, che lavora su un repertorio e con modalità tradizionali piacevolissimi. Buoni timbri, promettente la pianista, suono omogeneo e fluente. Scendendo nell’area Musica in Via della Viola ascoltiamo attentamente un altro promettente giovane: il pianista Mathis Picard. Si propone con un Jazz abbastanza legato alla tradizione, ricalcando le esecuzioni di artisti ben più noti che negli anni si sono esibiti sul grande palco di Santa Giuliana. Il pianista è apprezzato da quel pubblico molto attento di cui abbiamo già scritto, che raccoglie amatori oltre che esperti. Non usa il pedale e le velocità ed una certa agilità alla fine emergono. Troppa rigidità forse per i grandi risultati. Tra gli altri, propone una rielaborazione di brani classici, tra cui spicca Chopin, probabilmente dovuto a studi classici. Un pianista che si presenta con un programma del tutto tonale e melodico, nel complesso piacevole.
Ai Giardini Carducci invece incappiamo nei King Pleasure & Biscuit Boys, che eseguono un repertorio anni Cinquanta e che ci riportano ad un Rock and roll delle origini perfettamente integrato in un Jazz di cui è anche il figlio ed altrettanto “tradizionale”, da intrattenimento ma soprattutto da ballo. Perfetto per una piazza al tramonto. Un quintetto di Jazz “classico” (sax, batteria, contrabbasso, chitarra, pianoforte) e voce che esegue con esperienza e padronanza. Per quanto ascoltato veloce, delicato e buono il pianista ed il sax tenore, che suona con uno strumento molto datato e dalla “voce” calda. Una pecca nella amplificazione del pianoforte, che risolve senza necessità di amplificazioni.
Giuseppe Marino Nardelli - Agenzia Stampa Italia