(ASI) Un'intervista ad ampio respiro quella dell'europarlamentare della Lega Nord Gianluca Buonanno che ha rilasciato in esclusiva per ASI.

Si inizia dalla situazione in Libia. "Sto aspettando il visto dall'ambasciata libica di Bruxelles per recarmi in Libia per due ragioni. La prima è che come europarlamentare ho il dovere di recarmi sul campo per capire la situazione e non di scappare e nascondermi. Vorrei dare un segnale ai molti italiani che sono ancora in Libia. Al contrario dell'ambasciatore italiano, che se ne è già andato, vorrei portare supporto ai nostri connazionali e, se ci riesco, incontrare anche il vescovo italiano che molto eroicamente è rimasto in Libia. La seconda ragione è dimostrare che l'Italia non è formata solo da "cacasotto". Il governo attualmente un giorno dice di essere pronto all'intervento militare per poi dire il giorno dopo che si tratta di una questione diplomatica e ciò mentre continuano gli sbarchi nella totale impossibilità di distinguere i profughi di guerra dagli eventuali terroristi. Si spendono un sacco di soldi; le tragedie del mare continuano e questa gente ce la ritroviamo in giro per il Paese".

Buonanno ha poi replicato a quanti lo accusano di populismo e di rischiare di essere catturato dall'Isis per ottenere un riscatto dichiarando –"Non chiedo niente a nessuno ma non sono un europarlamentare che tiene il sedere al caldo".
Ha poi ribadito la sua profonda critica all'immobilismo dimostrato dall'U.E. nella gestione dello scenario libico così come per le posizioni assunte sulla crisi ucraina. In particolare le critiche dell'europarlamentare leghista sono state rivolte all'Alto Commissario agli Esteri e alla Sicurezza Ue Mogherini ribadendo che a suo avviso si tratterebbe di una carica priva di qualsiasi peso. "Quando c'è da decidere di cose importanti non viene neanche chiamate. Le decisioni importanti sono prese sempre solo da Germania e Francia, che poi sono i paesi che comandano di più in Europa" – ha sottolineato Buonanno che si è poi scagliato contro l'attuale concezione di "Europa". "Noi non abbiamo una vera Europa perché quando ci sono le vere difficoltà, e ci sono interessi grandissimi in ballo, a quel punto si muovono quelli che "contano". La Mogherini non conta nulla così come non conta nulla l'Italia che non ha alcun peso specifico"- ha affermato Buonanno che a sostegno della sua tesi ha citato il caso dei due Marò."Se anziché italiani, i due soldati fossero stati inglesi o francesi, la questione, molto probabilmente sarebbe già stata risolta"- ha ironizzato amaramente l'europarlamentare leghista. Ha poi ribadito la sua posizione favorevole alla creazione di un blocco navale attorno alle acque territoriali italiane per bloccare il traffico dei migranti dalla Libia dato che si tratta di una situazione in cui "abbiamo i terroristi a 300km da noi".
Su tema dei terroristi dell'Isis, Buonanno ha pochi dubbi su chi ci sarebbe dietro all'organizzazione terroristica creata nel 2012. A suo avviso "il principale finanziatore dell'Isis altri non sarebbe che il Qatar". Il Qatar si starebbe infatti infiltrando in settori occidentali di grande rilevanza economica, come ad esempio testimoniato dalla forte presenza di facoltosi sceicchi negli ambienti sportivi. Secondo l'europarlamentare leghista, sarebbe stato un grosso errore scegliere di disputare i prossimi mondiali di calcio in Qatar poiché questo non farebbe altro che offrire alla finanza araba ulteriori occasioni di espansione. Mentre, laddove non sarebbe possibile ottenere risultati con le risorse economiche, si affida alle organizzazioni terroristiche il compito di fungere da arma psicologica per il raggiungimento dei fini desiderati. "Recentemente ho chiesto di interrompere le relazioni diplomatiche con il Qatar perché questa è gente che da una parte sta comprando vaste porzioni dell'occidente, mentre dall'altra si fa forte della continua minaccia terroristica dei tagliagole dell'Isis con il risultato di un occidente sempre più impaurito. Pertanto, a maggior ragione, adesso non è il momento dell' "italietta dei cacasotto", ma è il momento di mostrare i denti" – ha ammonito Buonanno.
Ha poi ribadito che la posizione dell'Italia sullo scacchiere europeo e mediterraneo è sostanzialmente succube degli interessi delle altre potenze europee e degli Stati Uniti d'America. "Non sono mai stato berlusconiano, però quando Berlusconi ha fatto gli accordi con la Libia ha garantito la salvaguardia dei nostri confini dall'immigrazione incontrollata e l'Italia è diventata il primo partner libico in campo energetico. Questo ha permesso in particolare di avere accesso al gas e al petrolio salvo che poi ai francesi questo stato di cose non sia andato bene e hanno deciso di fare la guerra. A quella guerra l'Italia ha partecipato contro i suoi stessi interessi, lasciando le aziende italiane sul territorio libico in grande difficoltà. Sempre Berlusconi aveva avuto la lungimiranza di comprendere che senza Gheddafi, la Libia sarebbe precipitata nel caos. La situazione attuale vede la presenza, oltre all'Isis, di 140 diverse tribù. Non so come faranno a mettere d'accordo tutte queste fazioni e in più, per tutto quello che è il comparto energetico, adesso, con la perdita della Libia, l'Italia si trova in grossa difficoltà"- ha spiegato Buonanno. Un altro esempio dell' "italietta" a livello internazionale sarebbe da ricercarsi nella gestione della crisi ucraina, dove l'europarlamentare leghista ha parlato di interessi americani nelle sanzioni alla Russia che l'Italia ha votato assieme agli altri paesi dell'unione. "Per comprendere la differenza tra gli interessi economici degli Usa e quelli dell'Europa, basti pensare che loro intrattengono un volume d'affari con la Russia pari a 45 miliardi all'anno mentre quello europeo si attesta sugli 850 miliardi all'anno. Facile dunque comprendere che agli americani poco importa poiché il loro maggior interesse è bloccare e mettere in difficoltà Putin. Mentre il nostro interesse è combattere l'Isis e non fare un opposizione a Putin che è già costata più di due miliardi alle imprese italiane. Gli interessi degli Stati Uniti hanno spinto il presidente Obama, premio nobel per la pace, ad attaccare la Siria e poi a voler vendere armi all'Ucraina. Uno che voleva bombardare la Siria e poi armare l'Ucraina sarebbe da premio nobel per la pace? Dovrebbero portarglielo via il premio nobel"- ha concluso Buonanno.

Cenusa Alexandru Rares – Agenzia Stampa Italia

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