(ASI) Il turismo equestre è una delle tante attività ecoturistiche che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede nel nostro paese.
Vuoi per riscoprire il contatto diretto con la natura, vuoi per i tanti luoghi che si adattano a questa disciplina, gli italiani amano in modo particolare il contatto con questo splendido animale. Il turismo equestre, come dicevamo, è un nuovo modo di concepire la vacanza a contatto con la natura, ed anche la regione Lazio in tal senso è quella che più di tutte ha recepito l’alta domanda proveniente da questa attività.
La Commissione Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca e Turismo ha approvato la proposta di legge n°192 che regola le “Disposizioni relative al turismo equestre, ai centri ippici e all’ippoterapia”.
Questa legge è stata presentata dal presidente della Commissione Giancarlo Miele. La legge 192 come accennato interviene in materia di turismo equestre e, mette al centro dell’attenzione il cavallo quale soggetto principale.
La 192 detta disposizioni in materia anche di manutenzione stradale come sentieri, tratturi, mulattiere che si trovano in prossimità di siti ritenuti di rilevante interesse storico e paesaggistico.
La proposta di legge ha visto ospite oltre il presidente Giancarlo Miele, anche l’Assessore regionale al Turismo Stefano Zappalà. Il presidente Miele in una nota ha detto:”Il Lazio vuole sorpassare la regione Toscana nel turismo equestre e lo può fare, perché ha le risorse necessarie.
Infatti, con oltre 30 mila esemplari, la nostra regione è al primo posto in Italia per numero di equini presenti sul territorio. Inoltre - continua Miele - settemila sono i proprietari e 6500 le aziende dedite all’allevamento del cavallo.
Si tratta di un patrimonio importante che la regione Lazio intende valorizzare. Non dobbiamo fermarci alla valorizzazione dei siti archeologici, bensì dobbiamo incentivare anche altre forme di fruizione del territorio. Con questa proposta di legge possiamo puntare al sorpasso della Toscana, dando regole certe a un settore che attualmente vive in una zona grigia e non chiara dell’economia del territorio”.
Davide Caluppi- Agenzia Stampa Italia