(ASI) Perugia - Con un comunicato stampa il consigliere regionale Sergio De Vincenzi risponde alle dichiarazioni rese a mezzo stampa da parte della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, a seguito di un post pubblicato nel gruppo Facebook
"Catiuscia detto fatto".
«Apprendiamo dalla stampa online - riferisce De Vincenzi - che la Presidente della Giunta Ragionale Marini, la Presidente dell’Assemblea Legislativa Porzi e l’assessore Cecchini sono state fatte oggetto di ironia sul gruppo di Facebook “Catiuscia Detto Fatto” che ha come obiettivo dichiarato quello di fare satira sull’attività istituzionale della presidente Marini».
«Ferma restando la nostra convinzione che anche la satira non debba offrire il fianco a facili strumentalizzazioni di terzi, soprattutto se chi pubblica determinati contenuti è in rapporto istituzioni, crediamo davvero erronee le interpretazioni addotte dalla Marini che accusano gli autori del post in oggetto di sessismo, riconducendo tutto a una pura questione di denigrazione di genere».
«In virtù di questa sua interpretazione - prosegue De Vincenzi - la Marini invoca rispetto personale e istituzionale. Ma il rispetto, in particolar modo quello istituzionale, non va solo preteso e predicato a mezzo stampa, ma va praticato ogni giorno all’interno delle funzioni di governo nella piena considerazione e attuazione dei regolamenti e delle norme che devono rappresentare i criteri e i limiti dell’azione amministrativa. Quando chi amministra mette da parte il rispetto delle basi democratiche del proprio agire, sta implicitamente determinando la perdita dell’autorevolezza delle istituzioni e dei suoi rappresentanti e mostra automaticamente il fianco a critiche e operazioni di satira feroce».
«Le questioni che abbiamo rappresentato circa la mancata garanzia di pluralismo nell’integrare le associazioni familiari all’interno del protocollo per la costituzione dell’osservatorio contro le discriminazioni sessuali e dell’identità di genere, sono strettamente collegate a quanto oggi denuncia la presidente Marini. In merito alla vicenda che emerge dalla stampa, la stessa presidente ha ammesso che: “La democrazia vacilla quando scompare la parola uguaglianza, rispetto, correttezza”. Crediamo e ribadiamo - prosegue De Vincenzi - che il nucleo del problema sia proprio il rispetto, la correttezza e il senso di equilibrio e di uguaglianza che dovrebbe caratterizzare in modo supremo l’azione politica e amministrativa delle istituzioni. Se tali principi vengono a mancare per interessi di parte, non ci si può allora meravigliare di essere oggetto di critica e satira tesa a rimarcare quanto in modo autoreferenziale, irrituale e irrispettoso viene avallato e messo in atto da alcuni rappresentanti delle istituzioni nei confronti della collettività. Da qui la ragione dei nostri richiami al rispetto delle “regole del gioco”. Dunque, Presidente Marini, perché allora valuta la realtà con due pesi e due misure?