Nonostante lo spoglio proceda molto a rilento il presidente uscente si è detto certo di aver ottenuto oltre l’80% dei voti.
Secondo i risultati preliminari, l’attuale presidente, leader del partito Nuevas Ideas, ha ottenuto la maggioranza dei voti (1.295.888), mentre i suoi rivali del Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Martí (FMLN) e dell’Alleanza Repubblicana Nazionalista (Arena), Manuel Flores e Joel Sánchez hanno ottenuto rispettivamente 110.244 e 96.700 voti. Sebbene le elezioni si siano svolte in un clima di denunce, violazioni dei diritti umani.
Nel corso della giornata sono più volte state denunciate irregolarità nelle procedure di voto che sarebbero state commesse dal partito di Bukele, nei giorni scorsi Flores aveva denunciato l’abuso di potere e la complicità del Tse.
Il leader dell'opposizione salvadoregna sostiene che siano stati compiuti atti di coercizione e minacce di licenziamento contro i funzionari pubblici che non avessero votano per la rielezione del primo mandatario.
Diffondendo i primi dati provvisori la presidente del Tse, Dora Esmeralda Martínez, ha riferito di alcuni incidenti legati all'apertura e alla chiusura dei seggi elettorali sia a livello nazionale che all'estero.
Le polemiche sono iniziate nel 2021 quando la Camera costituzionale della Corte Suprema, nominata dal Congresso, ha cambiato un criterio di interpretazione della Costituzione permettendo la rielezione del presidente in carica. Durante tutta la campagna, Nayib Bukele ha invitato i salvadoregni a votare per continuare la “guerra contro le bande”, con l'attuazione del regime di emergenza che, secondo le organizzazioni umanitarie, viola i diritti.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia