(ASI) Battuta d’arresto per le legge omnibus del presidente argentino Javier Milei. La Camera dei deputati ha infatti reinviato il testo in commissione che ora dovrà nuovamente esaminare il testo ultraliberista.
Nella giornata di ieri i deputati hanno approvato sei articoli della controversa legge dopo di che hanno aggiornato la seduta a causa della mancanza di consenso tra il partito del presidente e gli altri.
Nello specifico la maggioranza non aveva i voti necessari per approvare gli articoli più controversi come la privatizzazione delle aziende pubbliche, la riforma della legge sul sostegno del debito e l'aggravamento delle sanzioni per limitare le proteste sociali.
Il testo, che inizialmente prevedeva 650 articoli poi ridotti a 350, è stato approvato venerdì scorso nella votazione generale, mentre ieri è iniziata la trattazione articolo per articolo, punto per punto, di revisione di ciascuno degli assi per determinare se questo pacchetto di leggi sarà approvato o meno. Allo stesso modo, è stato approvato il conferimento di alcuni poteri al presidente, ma nel corso del pomeriggio i toni sono cambiati e hanno cominciato ad arrivare rifiuti e smentite, finché a un certo alla maggioranza sono iniziati a mancare i voti.
Il deputato Diego Julio, del blocco Unión por la Patria, ha dichiarato: “Ciò che ha fatto La Libertad Avanza con i suoi alleati è stato far crollare la legge. Le leggi sono ponti, dobbiamo generare dialogo e, soprattutto, dobbiamo parlare con chi paga le conseguenze delle leggi”.
Il presidente Javier Milei ha appreso la notizia mentre si trova in Israele per una visita ufficiale.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia