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(ASI) Per Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm), "è sempre più forte la voce della maggioranza degli italiani che vogliono la fine di queste inutili missioni di guerra". A dieci anni dall'inizio dell'operazione militare Nato in Afghanistan, Comellini sostiene che "l'opinione pubblica è pienamente convinta dell’inutilità della missione militare in Afghanistan che ci è costata un prezzo elevatissimo in termini di vite umane e di risorse economiche sottratte al Paese, senza che di contro vi fossero stati quei seppur minimi risultati sperati per la pace e la democrazia di quel paese".

Il segretario del Pdm si pronuncia sulle parole del ministro della Difesa Ignazio La Russa, che ha annunciato il ritiro delle nostre truppe dall'Afghanistan a partire dal 2012. "Speriamo allora che quelle di La Russa non siano le solite parole vuote di contenuto - auspica Comellini -, come del resto lo sono stati tutti i proclami e gli annunci fatti fino ad oggi dai membri del Governo".

In questo senso, Comellini cita ad esempio le bugie dette a proposito della missione in Libia la quale, "nonostante fosse stata autorizzata solo fino al 30 settembre scorso, sta continuando nell'indifferenza delle massime istituzioni e quindi in aperta violazione della nostra Costituzione". Terminare le missioni internazionali è per Comellini una buona soluzione per far fronte alla crisi, in quanto "significherebbe anche eliminare tutte quelle spese per gli inutili armamenti che gravano pesantemente sulle tasche dei contribuenti e ciò permetterebbe al Paese di superare agevolmente questo drammatico periodo di crisi e nel contempo di destinare cospicue risorse economiche a quei servizi essenziali per i cittadini, come la scuola e la sanità che l'ultima manovra finanziaria ha drasticamente tagliato".

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