ASI) La tanto attesa risposta è arrivata. Mosca ha deciso di espellere 23 diplomatici britannici, di ritirare il proprio consenso per l’apertura di nuovo consolato a San Pietroburgo e di interrompere le attività dell’organizzazione culturale, British Council, come reazione alle sanzioni adottate da Londra in seguito al caso Skripal.
L’annuncio è giunto, in mattinata, dal ministero degli esteri russo dopo la notifica spedita all’ambasciatore del Regno Unito, Laurie Bristow. La Russia, secondo quanto si è appreso, si riserva il diritto di adottare ulteriori misure in caso di nuovi passi ostili di Downing Street. La premier Theresa May ha confermato che sono in corso valutazioni di iniziative aggiuntive insieme agli alleati. Ha ribadito così la propria ferma condanna per l’attacco compiuto da Vladimir Putin a Salisbury lo scorso 4 marzo. L’inviato del Cremlino presso l’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, Alexander Shulgin, ha fatto sapere tuttavia che è molto probabile che il gas nervino sia stato prodotto nei laboratori di paesi occidentali come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna e non in quelli sovietici.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia