(ASI) È previsto per oggi, nel pomeriggio italiano, la deposizione in tribunale dell’ex dell'ex presidente brasiliano Inacio Luis Lula da Silva indagato per un caso di presunta corruzione. I legali dell’ex presidente avevano chiesto di posticipare l’udienza poiché i documenti in esami, chiesti lo scorso ottobre, sono stati consegnati solamente nei giorni scorsi non permettendo uno studio approfondito ma la corte ha respinto la richiesta.
Paradossalmente le accuse mosse a Lula hanno rilanciato la sua popolarità nel paese spingendo l’ex capo dello stato a ventilare l’ipotesi di una candidatura alle presidenziali del prossimo anno. L’ex ministro della Giustizia Ciro Gomes ha osservato che “una parte importante della popolazione brasiliana crede che Lula sia un perseguitato politico. Il popolo brasiliano odia la persecuzione e Lula è bravissimo nell'interpretare la psicologia popolare”.
In contemporanea con l’udienza prevista una grande manifestazione popolare a sostegno dell’ex presidente. Secondo i suoi sostenitori infatti tutte le accuse a suo carico sono state montate di proposito per impedirgli di ripresentarsi alle elezioni presidenziali del 2018.
In migliaia si sono dati appuntamento oggi nella cittadina meridionale di Curitiba, tutti con la maglietta rossa del Partito dei lavoratori, per manifestare il loro sostegno. "Lula è la vittima di un grave errore della procedura giudiziaria", ha spiegato Ralph Moreira, un avvocato che partecipa al sit-in di protesta in favore di Lula.
Secondo l'impianto accusatorio, Petrobras avrebbe gonfiato i contratti e appalti per le infrastrutture petrolifere così da finanziare la campagna elettorale del Partito dei lavoratori. Nel caso, che ha portato alle dimissioni di Dilma Rousseff, successore di Lula alla presidenza, sono coinvolti decine di politici brasiliani.
Fabrizio Di Ernesto