L’autonomia della Lombardia e del Veneto non è un affare privato dello “statista” di Varese, Attilio Fontana, e dell’antiCapitano, Luca Zaia, rispettivamente Governatori di Lombardia e Veneto.
Tra loro due e il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si deve mettere a disposizione per dare loro quello che vogliono e farlo anche subito senza battere ciglio. Se no, se non scatta sull’attenti come “s-pontifica” lo “statista” di Varese che è l’ultimo arrivato, ci ritroviamo in presenza di “piccoli individui”. No, non ci siamo proprio.
Qui francamente di “piccoli individui” ce ne sono solo due e sono proprio Fontana e Zaia. Si permettono di dire che se si parla di spesa storica nemmeno si siedono a discutere e fanno finta di non capire che l’autonomia differenziata non riguarda solo la cassa pubblica di Lombardia e Veneto, ma intacca visibilmente gli interessi e le risorse di tutte le Regioni e, soprattutto, mette a nudo lo scippo di decine e decine di miliardi che il Nord estrae dal Sud attraverso la spesa pubblica allargata nel silenzio complice di tutti.
Meno male che Conte li ha messi a posto, ma ciò non toglie che tanta arroganza appare sorprendente da amministratori dotati di una forte capacità di autocontrollo e finisce con il mettere in mostra il nervo scoperto di chi si è indebitamente arricchito con il gioco delle tre carte (fuori gioco livelli essenziali di prestazioni e fabbisogni standard; sul tavolo resta solo la spesa storica) e ha paura di dovere rendere conto del marchingegno, appunto la spesa storica, inventato abilmente dieci anni fa dall’ex ministro leghista Roberto Calderoli per dare più soldi ai ricchi e meno ai poveri.
Stupiscono francamente l’arroganza dell’ultimo arrivato da Varese, Fontana, e del Doge veneto di lungo corso, Zaia, ma ancora di più il silenzio, l’arrendevolezza e l’assenza di un’azione sistemica almeno di reazione da parte dei Governatori del Sud. Per questo abbiamo deciso di aprire il giornale con le dichiarazioni del Governatore della Puglia, Michele Emiliano, che, per la prima volta, parla esplicitamente di “disegno fraudolento” e di “volontà di accelerare” perché “non si vuole dare il tempo di individuare i livelli essenziali di prestazione di modo che le Regioni del Nord, che già hanno budget storici molto superiori alle Regioni del Sud, si possano impadronire definitivamente di queste quote supplementari”. E aggiunge: “Se si approvano i Lep quella spesa rischia di diminuire, quindi hanno una fretta dannata di approvare l’autonomia sulla base della spesa storica”. Bravo Emiliano! Non basta, però, i due “piccoli individui” meritano ben altro. Tutti, ma proprio tutti i Governatori delle regioni meridionali, e tutti insieme senza distinzioni partitiche, devono pretendere che si compia in Parlamento l’operazione verità sulla spesa pubblica allargata e la sua ripartizione regionale.
Roberto Napoletano