(ASI) Dopo l’esame della Commissione legislativa al Bilancio, il testo della legge di stabilità 2016 passa al dibattito nelle aule del Senato e della Camera per eventuali aggiustamenti prima della sua approvazione definitiva.
In queste sedi si affinano le strategie delle minoranze politiche, dei partiti, dei parlamentari in cerca di notorietà, di chi rappresenta interessi corporativi ma anche gli interventi di chi è portatore di modificazioni sociali ed etiche.
L’impianto della legge che destinerà le risorse dello Stato per il 2016, è finalizzato al sostegno e consolidamento della ripresa e dei consumi di cui si hanno le prime certezze attraverso l’alleggerimento fiscale dei cittadini, la riduzione della spesa pubblica ed il risanamento delle finanze.
Il testo è in un certo senso blindato e con ridotte possibilità di espansione dopo le strettoie dei vincoli dell’Europa e le limitate risorse a disposizione del Governo.
Sulla approvazione della legge di stabilità, anche i parlamentari eletti nelle Circoscrizioni Estero non sono rimasti a guardare.
Apprendiamo ora che la Commissione legislativa al Bilancio del Senato ha approvato recentemente le seguenti integrazioni: finanziamento aggiuntivo di 5 milioni rispetto alla somma inizialmente prevista.
Si superano così le dotazioni per lingua e cultura italiana, quelli per gli Istituti Italiani di Cultura, si integrano i fondi per gli Istituti di rappresentanza Comites e CGIE, quelli della stampa italiana all’estero mentre si prevede uno stanziamento specifico per i corsi di formazione.
Un risultato assolutamente straordinario in controtendenza rispetto ai tagli di risorsa degli anni precedenti per gli italiani all’estero. Ma anche politico perché, possibilmente, il Presidente del Consiglio Renzi, in occasione delle sue visite internazionali ai Capi di Stato, ha constatato di persona che la immagine dell’Italia nel mondo è data dalla intraprendenza e dal prestigio dei connazionali, dal lavoro e dalle imprese italiane e dalla miriade di associazioni dove vige l’orgoglio italiano.
Occorre anche dire che in occasione dell’Incontro del Presidente del Consiglio Renzi con i propri gruppi parlamentari di Camera e Senato, i deputati che fanno parte del Comitato permanente per gli Italiani nel mondo di Fabio Porta ed i senatori del Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero di Micheloni, congiuntamente avevano sottoposto alla attenzione del Presidente Renzi ed alla sensibilità dei colleghi, il quadro completo delle questioni riguardanti gli italiani all’estero, assolutamente determinanti per la espansione del Paese Italia nel mondo.
Gli emendamenti positivi della Commissione Bilancio sono il risultato sofferto, costruito con intelligenza dai Senatori Micheloni, Giacobbe, Di Biagio e Turano, attraverso la serietà delle mozioni presentate, le motivazioni in Commissione, la tessitura dei contatti con i colleghi e gli altri gruppi politici.
E’ stato un grande risultato anche se non tutte le richieste contenute nelle mozioni sono state accettate nella misura proposta.
Ci riferiamo in particolare alla bocciatura in Commissione dell’emendamento che chiedeva l’equiparazione degli immobili dei residenti all’estero per l’esclusione del pagamento IMU sulla prima casa mentre rimane invariata invece l’agevolazione IMU e TASI per i pensionati residenti all’estero.
Egualmente bocciata la richiesta delle detrazioni fiscali per i carichi familiari per i residenti fuori dall’Europa.
Sono bocciature dolorose ed assurde perché intaccano il principio di eguaglianza tra tutti gli italiani, indipendentemente dalla residenza.
Dopo il Senato, il testo passerà alla Camera. Toccherà ora al gruppetto dei deputati eletti nelle Circoscrizioni Estero, ai quali non manca certo la capacità dialettica e politica, di apportare i miglioramenti non ottenuti nella Commissione al Senato. Sempre che non cali il taglio della fiducia da parte del Governo.
Ancora una volta i parlamentari eletti nelle Circoscrizioni Estero si propongono in Parlamento come rappresentanti indiscussi ed autorevoli sulle questioni dei connazionali che vivono fuori dall’Italia.
Li seguiamo con attenzione nel loro impegno di quotidianità tenace e silenzioso. Lontano dai riflettori. Troppo pochi per la estensione delle Circoscrizioni elettorali loro affidate, troppo pochi anche in Parlamento dove indiscussa vige la regola dei numeri.
Meriterebbero certamente più sostegno e incoraggiamento da parte delle Circoscrizioni elettorali, dalle rappresentanze e dalla stampa italiana perché, è anche vero, che spesso il peso del consenso apre spazi significativi anche in Parlamento.
Sicilia Mondo
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