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Roma. Cinquecento voci si levano contro una legge da Francia giacobina

(ASI) In Italia il delicato tema delle adozioni da parte di coppie omosessuali è tornato d’attualità in questi giorni. Dopo che la Cassazione ha concesso a una madre, convivente con un’altra donna, l’affidamento del proprio bambino a discapito della richiesta paterna. I giudici della Suprema Corte hanno motivato la sentenza definendo un mero pregiudizio ritenere “che sia dannoso per l’equilibrio sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”.

La legge “matrimonio per tutti”
In Francia, la questione si è già spinta oltre, ha travalicato i confini del discorso interlocutorio e si è prepotentemente innestata nell’ambito legislativo. È stato depositato, infatti, un disegno di legge che, se approvato, introdurrà la possibilità di matrimonio e di adozione per le coppie omosessuali. La legge “matrimonio per tutti” è frutto di una promessa elettorale del presidente socialista Francois Hollande, il quale evidentemente ritiene che soddisfare la pretesa egoistica di una sparuta minoranza di cittadini abbia la priorità rispetto alle attualissime questioni dell’economia e delle politiche per lo sviluppo.

La mobilitazione nazionale contro l’innovativa legge
Forse, proprio il fatto che le priorità del Paese transalpino sono altre, potrebbe aver indotto il governo francese a ritenere che la proposta di legge sarebbe passata in sordina. Tutt’al più - avranno pensato i legislatori - dovremo sopportare il solito predicozzo degli ambienti ecclesiastici. Qualche pedante dichiarazione moralistica di qualche prete e basta. Purtroppo per chi abita l’Eliseo, invece, questa innovativa proposta di legge ha fatto molto più rumore di quanto i legislatori avrebbero desiderato. Il “matrimonio per tutti” ha causato una vera e propria sollevazione popolare. Tanti cittadini francesi, di tutte le sensibilità e appartenenze filosofiche e religiose, si sono mobilitati per opporsi a questo provvedimento.

La Manif pour tous
Tutti i media francesi sono d’accordo nel riconoscere che il governo abbia depositato il progetto in assenza di dibattito e consultazione nazionale. Questo strappo autoritario ha spinto i tanti cittadini contrari alla proposta a studiare una forma di dissenso efficace. Essi hanno così deciso di organizzare per domenica 13 gennaio per le vie di Parigi un’enorme manifestazione, quale ultimo mezzo di espressione nel quadro di una democrazia partecipativa e attiva. Un evento - chiamato“Manif pour tous” (manifestazione per tutti) in chiave provocatoria nei confronti del nome del disegno di legge - ha la sola volontà di “difendere il matrimonio tra uomo e donna ed il diritto dei bambini ad essere accolti da un padre e da una madre”.

A Roma, sotto l’Ambasciata di Francia
In concomitanza con l’evento parigino, anche a Roma si è tenuto un presidio per sostenere le stesse istanze. Sotto le finestre dell’Ambasciata di Francia, in piazza Farnese, circa 500 persone, in gran parte francesi ma anche tanti italiani solidali con i “cugini” d’Oltralpe, hanno manifestato la contrarietà a questa legge brandendo palloncini e sventolando bandiere e striscioni. Non una goccia di pioggia (i metereologi avevano previsto un nubifragio sulla capitale per domenica pomeriggio) ha disturbato lo svolgersi dell’evento pacifico e gioioso. Innumerevoli i volti sorridenti dei bambini, intere famiglie sono infatti scese in strada semplicemente per riconciliare la società e il diritto con la realtà naturale e biologica della procreazione. Christophe, un uomo della Borgogna sulla quarantina, sua moglie e i tre figli, sono una di queste. Chiedo loro le ragioni per cui è così importante opporsi a questa legge. Mi risponde in un impeccabile italiano il padre di famiglia: “Con il pretesto dei diritti di una minoranza si priva il bambino dell’ambiente più idoneo affinché possa crescere in modo sano”. “Il buon senso e l’esperienza ce lo dimostrano su base quotidiana - prosegue -: la crescita psichica di un bambino viene raggiunta guardando la differenza sessuale dei suoi genitori”.

Quando la politica è contro natura
Eppure sono in molti, non solo tra i politici progressisti e sulla carta stampata, ma anche nella società civile, malgrado a smentirli vi siano ampie documentazioni fornite da studiosi esperti, a sostenere una presunta ragionevolezza di ciò che è contro natura, ovvero la compatibilità tra l’essere genitori e al contempo omosessuali. Un altro manifestante con il quale scambio qualche considerazione riassume questo paradosso con argomentazioni argute: “La ridicola menzogna che si fonda sull’egoismo e l’emancipazione, nell’intento di concedere libertà, ha finito per rendere l’uomo schiavo del pensiero dominante”. Al termine della manifestazione, una delegazione degli organizzatori è stata ricevuta all’interno dell’Ambasciata per consegnare una lettera indirizzata al presidente della Repubblica francese, nella quale si chiede di ritirare la proposta. Hollande tuttavia ha già risposto, nei giorni scorsi, affermando che, nonostante l’imprevisto delle innumerevoli voci di dissenso, non ritirerà il disegno di legge “matrimonio per tutti”. Quella ridicola menzogna ha messo radici tra i palazzi “secolarizzati” della politica occidentale.

Federico Cenci – Agenzia Stampa Italia


 
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