(ASI) Parigi- Jelena Ostapenko trionfa al Roland Garros senza aver vinto prima nessun altro torneo del circuito. Nel tennis femminile in crisi, l'incoscienza e il coraggio di una lettone dai 20 anni appena compiuti valgono la conquista della finale in tre set. V Lo ha fatto contro una Simona Halep quest'anno ritenuta favorita sin dai primi giorni dello slam di Parigi. A due punti dal match la mamma in tribuna già piangeva di orgoglio per una figlia che aveva iniziato a giocare a tennis guardano il fratello maggiore, a quattro anni, e che era data a mille dai bookmaker come vincitrice del torneo. Kuerten aveva battuto il record di far sua Parigi, senza vincere altri tornei, esattamente nel giorno in cui è nata, 8 giugno 1997. Che sia stato un segno?
L'impavida Ostapenko ha giocato un finale tirando a mille, con enormi rischi ma senza arretrare mai. Sotto di un set, con lo 0-3 al secondo e incertezze sul lancio di palla al servizio, i giochi sembravano fatti. L'audacia ha però premiato quella che ora spicca come eroina in un'epoca orfana di campionesse. Senza Serena Williams e Maria Sharapova, tutte le altre teste di serie non sono riuscite a cogliere il momento, lasciando alla lettone l'opportunità di realizzare il suo sogno. Da numero 47 del ranking da lunedì sarà la dodicesima mondiale. Un salto incredibile in classifica, praticamente inedito.
Riuscirà però la giovane Ostapenko, sempre a differenza di tutte le altre, a non ubriacarsi con il trionfo ma a proseguire la sua strada senza cali di tensione? L'età è dalla sua parte, la contingenza storica di questo sport pure. Sarebbe un oasi nel deserto. Per dare un'idea sulla crisi del tennis femminile, basta dire che i tifosi al seguito di Rafael Nadal, che si allenava nel campo accanto, era pari a quello del Centrale che nelle stesse ore seguiva la finale fra Ostapenko e Halep.
Per la tennista romena è stata l'ennesima sconfitta bruciante, meritata per un nervosismo che ha caratterizzato ogni punto della sua partita, quando poteva recitare la parte della tennista più esperta. «E' stata una partita durissima», ha detto Ostapenko prima di sollevare il trofeo, «ringrazio mia mamma, mio papà, i miei sostenitori e coloro con cui lavoro ogni giorno». Ringraziamento speciale anche al direttore del torneo, lo staff e gli sponsor. Riconoscimenti normali, la sua impresa a Parigi un po' meno.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia