1 - Da dove inizia il suo percorso che l’ha portata alle Olimpiadi di Londra 2012?
Ho iniziato ad arbitrare nel 1982 durante una manifestazione che da anni si svolge a Città di Castello, il torneo Francesca Fabbri. Fu don Bruno Bartoccini, allora arbitro di serie “A” ad invogliarmi. Trovai subito gli stimoli adatti.
2 - La sua prima volta nell’evento sportivo a cinque cerchi, mancano ancora un paio di mesi all’inizio, sente salire l’adrenalina?
Giorno dopo giorno sento l'evento che si avvicina. Tra la gente che mi ferma per strada e mi chiede quando partirò per Londra, tra le telefonate di persone che anche all'interno di altri discorsi si inserisce comunque l'argomento Olimpiadi...ormai è diventato il discorso comune che tutti fanno con me.
3 - Come si sta preparando per l’evento? Gli arbitri studiano le squadre partecipanti per conoscere i giocatori?
Prima di tutto sto facendo una dieta ferrea ipocalorica ed in due mesi ho già perso 7 kg. Poi sto studiando inglese poiché abbiamo un test molto impegnativo. Logicamente già conosciamo le squadre che andremo ad arbitrare, tuttavia io guardo spesso i video delle nazionali che andrò a dirigere.
4 - Per arrivare ad una designazione olimpica anche voi arbitri superate una serie dei selezioni, ci spieghi come funziona…
Le designazioni per manifestazioni come le Olimpiadi non avvengono a caso. C'è la FIVB, che è la Federazione Mondiale, che ogni anno prova alcuni arbitri in tornei mondiali. Le federazioni nazionali inviano i propri migliori arbitri che poi vengono “controllati” dai componenti della FIVB in grandi manifestazioni. Io ad esempio ho iniziato con la World CUP nel 2007, quindi nel 2009 sono tornato in Giappone per la Gran Champions Cup dove ho diretto l'ultima gara tra Giappone e Brasile e nel 2010 ho diretto la finale del Mondiale maschile tra Cuba e Brasile. Lo scorso anno sono tornato in Giappone per la World Cup maschile. Dal 2011 sono entrato in uno speciale gruppo di arbitri denominati FIVB Referee, dove ci sono al momento 14 arbitri provenienti da tutto il mondo. Al momento sono l'unico italiano.
5 - Sa già se arbitrerà il torneo maschile o quello femminile?
A Londra tutte le gare di volley saranno giocate in un unico impianto: l'Earl Court. Lo scorso anno ho partecipato al Test Event. Ci hanno detto che i 20 arbitri designati faranno gare sia del torneo maschile che di quello femminile.
6 - Quando ha iniziato la carriera arbitrale?
Nel 1982
7 - Perché la pallavolo e non un altro sport?
Eravamo un gruppo di amici e seguivamo la pallavolo, che a Città di Castello da sempre è il primo sport cittadini. Poi è arrivato il famoso torneo Francesca Fabbri, aiutavamo nell'organizzazione, poi la passione per il volley che è cresciuta sempre di più.
8 - Il campionato italiano di pallavolo è considerato il più bello d’Europa, anche per il livello tecnico che esprime, è d’accordo con questa affermazione?
Forse negli ultimi anni le problematiche economiche hanno interessato anche il campionato italiano, tuttavia ancora abbiamo un bellissimo campionato seguito da tantissime persone che sono innamorate del nostro sport, che ancora è pulito.
9 - Quali differenze osserva, dalla sua postazione privilegiata, fra le squadre italiane e quelle straniere?
In Italia si gioca una pallavolo tecnicamente superiore. La palla è molto più veloce. Quando andiamo ad arbitrare le gare internazionali c'è forse più emozione, ma da noi è più difficile.
10 - Lei arbitra sia partite di pallavolo femminile che maschile, c’è un approccio diverso per voi arbitri a seconda del genere oppure “la tecnica” è la stessa?
Le difficoltà sono all'incirca le stesse. Nella pallavolo femminile la palla è meno veloce, tuttavia tecnicamente le donne sono più fallose. In entrambi i casi ci sono comunque delle difficoltà e non ci si può distrarre neanche un attimo.
11 .- La pallavolo è diventata negli anni uno sport sempre più veloce e potente, come si allena un arbitro per gestire e valutare tutte le situazioni che possono venire a crearsi nel corso di una partita?
Io ho la fortuna di avere a pochi chilometri da casa mia una squadra di A/1 e A/2, San Giustino e Città di Castello. Spesso mi reco agli allenamenti serali e mi tengo allenato nel seguire gli allenamenti. A volte dirigo qualche partitella d'allenamento e questo mi serve molto per la visuale. Poi anche gli schemi di gioco, per la ricezione ed anche per la difesa delle squadre.
12 - Quanto può aiutare un arbitro saper giustamente interpretare anche le reazioni dei giocatori/giocatrici in campo?
Con la pallavolo di oggi la gestione psicologica per gli alti livelli è determinante. Bisogna sempre capire il contesto in cui avvengono certe reazioni. Un bravo arbitro è quello che riesce a gestire certe situazioni usando il meno possibile i cartellini. Poi, quando un atleta esagera, allora scatta il provvedimento disciplinare.
13 - Una decisione dell’arbitro può cambiare l’andamento di un set o forse anche di una partita, come si gestiscono gare particolarmente sentite dal punto di vista agonistico e come si placano eventuali proteste da parte dei giocatori o della panchina?
Sono dell'idea che un arbitro di pallavolo non può decidere l'andamento di una partita. Le gare le decidono le squadre. Poi può accadere, è fisiologico, che un arbitro sbagli una, due ed anche tre palle in una gara. Ci possono essere gare nate sbagliate. Tuttavia nel gioco della pallavolo è difficile che un arbitro cambi i destini di una partita.
14 - Qual è la partita più ‘difficile’ che ha mai arbitrato?
Come tensione sicuramente la finale del mondiale 2010 tra Brasile e Cuba. La designazione l'ho ricevuta alle 10,30 del mattino ed ancora se ci penso vado in tensione. Nel campionato italiano sicuramente la prima finale scudetto il 13 maggio del 2000 tra Panini Modena e Piaggio Roma; e poi la gara 5 finale scudetto davanti a 12.000 persone tra Lube Macerata e Sisley Treviso nel 2005.
15 - Tornando a parlare delle prossime Olimpiadi, un suo parere sulle due nazionali italiane, maschile e femminile. Crede possano arrivare lontano?
Sono sicuro che le nostre rappresentative, maschile e femminile, ci daranno grandi soddisfazioni. I maschi si sono qualificati nel torneo bulgaro dopo aver mancato l'occasione alla World Cup in Giappone, ma sono in grande crescita. Le donne sono una formazione molto equilibrata e Massimo Barbolini ha tra le mani una grandissima occasione. Devo dire che in due occasioni sono stato l'arbitro italiano con la nazionale femminile presente: agli europei in Belgio – Lussemburgo ed alla World Cup del 2007. Andate a vedere il risultato delle azzurre!!! [La Nazionale italiana di pallavolo femminile vinsero l’oro in entrambe le manifestazioni, n.d.r.]
16 - Norma vuole che più avanza una squadra tanto indietro rimane l’arbitro della nazione corrispondente. Preferirebbe arbitrare la finale o godersela dagli spalti?
Con grandissima sincerità io sono un tifosissimo delle squadre azzurre. Vorrei quindi godermi due finali olimpiche dalla tribuna dell'Earl Court con tanto di sciarpa tricolore al collo e magari gioire nel vedere la nostra bandiera salire sul pennone più in alto.
17 - L’Olimpiade rappresenta il coronamento di una carriera ricca di soddisfazioni, sente che le manca ancora qualcosa?
Sono assolutamente soddisfatto per la mia carriera arbitrale. Ho avuto la fortuna di aver trovato una famiglia che mi ha sempre sostenuto su questa mia scelta. Tantissimi i sacrifici ma anche soddisfazioni incredibili. Ripeto un grazie particolare a mia moglie Sabine ed ai miei figli Bianca Maria ed Alberto, che mi hanno supportato e sopportato.
Ai Giochi Olimpici di Londra 2012 i colori azzurri brilleranno sotto e sopra la rete di pallavolo, a Simone Santi i migliori in bocca al lupo dalla redazione di Agenzia Stampa Italia.
Chiara Scardazza Agenzia Stampa Italia