(ASI) Il Mugello non è una gara. È la gara. La gara delle infinite possibilità. Dove per un po’ il lupo Marc Márquez sembra perdere il pelo, ma evidentemente non il vizio. Il vizio di essere primo, di essere un lupo solitario, che anche oggi, nel Gran Premio d’Italia, pianta la bandiera davanti ai tifosi Ducati. Non una bandiera qualsiasi, ma proprio quella della Ducati, come a dire che anche qui, al Mugello, torno a comandare io, dopo undici anni, con il mio numero 93 e le mie novantatré vittorie.
Al Mugello, in questo week end, l’otto volte campione del mondo fa doppietta di podio, sia nella Sprint di ieri, che nella gara di oggi, confermando il suo primo posto. Marc è il lupus in fabula di una fabula, che però ha sempre lo stesso finale. Il suo. Eppure in questa fabula di oggi, grintosa e avvincente, tra le curve del circuito del Mugello, Pecco è stato un San Francesco moderno, che almeno nei primi sette giri, sembrava per un po’ aver ammansito il lupo Marc. Senza proferire parola, Pecco ci ha messo cuore, cervello e anticipazione. Tanto da stare avanti al grande capo. Tanto da far capire quanto servano la pazienza e la determinazione, che solo i forti possono avere.
Al primo giro Pecco è in testa. Con una staccata forsennata Marc lo riprende. I due si rimbalzano a suon di sportellate, costate ad entrambi la chiamata in direzione gara al termine della corsa. Entrambi regalano uno spettacolo al cardiopalma. Forzano le gomme. Giocano al gatto e al topo. Un gioco, tutto firmato casa Ducati, al quale prende parte anche Alex Márquez. Nell’impressionante sesto giro, Alex, con un incrocio veloce, si mette avanti al fratello e a Bagnaia. Al settimo giro, Marc arriva in staccata e si mette davanti a Bagnaia. Prosegue poi la sua corsa e si mette con il fiato sul collo del fratello. E anche qui, con un’altra staccata micidiale, si rimette in testa alla corsa. Ormai lui e la sua Ducati, che per questa giornata sfoggia una livrea nera, sfumata di rosso con disegni argentati, sono un corpo unico, che si dirige indisturbato verso la bandiera a scacchi.
Mancano nove giri alla fine della gara. Pecco è molto combattivo, ma a tenere un ottimo passo, è anche Fabio Di Giannantonio. Il Diggia gira a tempi straordinari e riduce a meno di un secondo il distacco da lui. Cerca a tutti i costi Pecco per strappargli la terza posizione e ci riesce, infilandosi dentro alla curva Casanova, durante il penultimo giro. Non pago del terzo posto, Diggia si vuole prendere anche il secondo, perché si trova a quattro decimi da Alex. Prova il tutto e per tutto alla Bucine, ma Alex tiene duro. Punto debole del Diggia a detta del Diggia? Le qualifiche e una gara che sarebbe dovuta durare almeno qualche giro in più. Se fosse partito più avanti e avesse avuto più tempo, probabilmente, il secondo posto sarebbe potuto essere il suo. Ma parlare di punti deboli, oggi non sembra corretto. Perché oggi, Diggia ha fatto una grande gara. Oggi, Diggia ha provato a cambiare il finale della solita fabula. Oggi, Diggia festeggia il suo terzo posto.
Quarto posto quindi per Pecco che ha dichiarato ai microfoni di Sky: “Ho dato tutto quello che potevo. Quando ho provato a far di più, per cercare di star davanti io, stavo cadendo. Finché ho un po’ di supporto dal davanti, che non mi si muove e non mi si chiude, riesco a essere veloce, ma appena cala un po’, faccio come tutto il resto dell’anno. Ho fatto per l’ennesima volta una gara dove sto lì a guardare i primi due. Questa volta negli ultimi due giri, tre, perché alla fine mi è passato il Diggia. Non è bello così. So di poter vincere le gare. So di essere quello dei primi giri, ma purtroppo devo accettare che fino a qui non ho mai avuto la possibilità di arrivare a fine gara lottando per vincere”.
Quinto e sesto posto per due piloti italiani, rispettivamente Marco Bezzecchi e Franco Morbidelli, che in gara entra internamente a Viñales facendolo cadere. Questo incidente gli è costato un long lap penalty mal riuscito, al quale, pertanto, ne ha dovuto aggiungere un altro.
Oltre alla procurata caduta di Viñales, per terra anche, nei primi cinque giri, Enea Bastianini e Johann Zarco. Si ritira Miller con la sua Yamaha al tredicesimo giro.
Ecco i risultati per gli altri piloti: settimo posto per Fernández, ottavo Acosta; a seguire Binder, Ogura, Mir, Aldeguer, Oliveira, Quartararo, Rins, Nagakami, Savadori e Chantra.
Benedetta Orsini Federici - Agenzia Stampa Italia
*Immagine realizzata con AI Gemini.