(ASI) Intervenuto nel corso del Terzo Vertice Sociale dei Popoli dell'America Latina e dei Caraibi, a Santa Marta, in Colombia, il Presidente Gustavo Petro si è espresso in favore della difesa della vita e dei diritti umani per tutti i popoli della regione, di fronte all’isolamento e ai massacri promossi da Washington attraverso l’alleanza con le oligarchie locali, tra cui quella colombiana.
Il primo mandatario nel suo discorso ha affrontato diverse questioni, inquadrandole come un confronto articolato con le minacce e gli attacchi diretti “dell’indolenza del capitale e del potere politico”, condannando specificamente il genocidio perpetrato dal regime sionista contro il popolo palestinese e ha criticato l'incapacità delle Nazioni Unite, che si trovano in una vera e propria crisi e non sono state in grado di creare un esercito in grado di fermare il genocidio di un popolo ridotto alla fame.
Petro ha spiegato che bisogna vedere questo genocidio come “la crudele pedagogia di questi imperi, una dimostrazione del trattamento che riserveranno sempre ai poveri popoli del Sud del mondo che lottano contro la soggezione alla logica capitalista predatoria che distrugge la vita, le foreste e le culture diverse e libere. Stanno dimostrando il potere che intendono esercitare su questi popoli”.
Il capo dello stato indiolatino ha poi sottolineato che “la Colombia non sarà umiliata, perché questa è anche la patria di Bolívar” ammonendo gli Usa “fate attenzione, state attraversando i Caraibi dei liberatori. Non avete letto la storia di Bolívar? State arrivando nelle terre dove eserciti di contadini armati di lance sconfissero soldati spagnoli e francesi. Vi trovate di fronte a popolazioni abituate a combattere contro potenti uragani”
Nel corso di questo incontro, volto a promuovere l'articolazione pluralistica delle organizzazioni e dei movimenti sociali nella regione, contribuendo attivamente al consolidamento dell'agenda di integrazione regionale per l'America Latina e i Caraibi, al fine di avanzare verso maggiori livelli di partecipazione e influenza politica all'interno della Celac come meccanismo istituzionale degli Stati, Petro ha ricordato la storia della politica e della lotta popolare per la vita nei Caraibi, che ha avuto un magnifico esempio nella Rivoluzione haitiana (1804), durante la quale gli haitiani neri sconfissero 200mila soldati francesi, affermando che “le lezioni apprese dal sangue di coloro che sono stati uccisi dagli Stati Uniti nel Mar dei Caraibi dovrebbero servire da impulso per l'integrazione e il rafforzamento come blocco, di fronte a un impero che non esiterà a sganciare bombe sui nostri Paesi per impossessarsi delle loro risorse”.
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia



