(ASI) Mosca - Secondo il politologo russo Aleksander Dugin, ideologo dell'Imperialismo eurasiatico che in questi giorni è stato funestato dal grave lutto della perdita della figlia Daria, vittima di un attentato esplosivo che ha fatto saltare in aria l'automobile sulla quale non è salito anche lui all'ultimo momento solo per una coincidenza fortuita del destino, esisterebbe nella storia una lotta plurimillenaria fra la potenza marittima dominante "Cartago Eterna" e la potenza terrestre dominante "Roma Eterna", in una vera e propria "Guerra Punica Eterna".
Questa guerra geopolitica eterna, benché caratterizzata nel corso dei secoli da attori geopolitici di facciata sempre diversi, in realtà ha una comune radice mistica legata a due ordini mondiali, quello marittimo o "Atlantico" e quello terrestre o "Eurasiatico" che si sono scontrati e continuano a farlo nel corso dei secoli, nellaa lotta fra il bene e il male, fra autorità e spiritualità contro disordine e materialità.
Nel Medioevo questi due ordini prendono il nome di "Ordine dei Menestrelli di Morgana" (Atlantico) e dei "Menestrelli di Mursia" (Eurasiatico), ma l'origine dello scontro sarebbe remoto e affonderebbe alla Preistoria, allorché in tempi remoti sulla Terra esistevano due tipi di gruppi sociali, uno chiamato, Gilanico, matriarcale e paritario di Catal Huyuk e l’altro Androcratico, patriarcale e gerarchico di Kurgan.
Quando i Gilanici furono sopraffatti dalle forze degli Androcratici, vennero poste le basi per la nascita dei due grandi blocchi contrapposti che a volte nella storia hanno trovato un compromesso per la sopravvivenza reciproca, mentre in altri casi si sono violentemente scontrati: quello marittimo o Atlantico che ha la sua base in Occidente, talassocratico, mercantile e capitalistico basato sulla supremazia della economia sulla politica che rappresenterebbe per Dugin la Cartagine Eterna e la società Gilanica; quello terrestre o Eurasiatico che ha la sua base in Oriente, basato sui valori del rispetto della tradizione, delle gerarchie sociali, con la supremazia della politica sulla economia che rappresenterebbe la Roma Eterna e la società Androcratica.
In Età Contemporanea le potenze atlantiche ossia marittime per antonomasia sarebbero la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, mentre quelle continentali ed eurasiatiche sarebbero la Russia e la Germania, con quest'ultima passata dopo la Seconda Guerra Mondiale e ancor di più dopo il disgelo della Guerra Fredda sotto la massoneria atlantica.
La lotta secondo Dugin, sarebbe fra il bene rappresentato ovviamente dall'Eurasia (il cui principio imperialista calza a pennello con la nuova politica imperialistica della Russia di Putin) e la perfida Atlantide che sarebbe l'Occidente sotto guida Usa.
Ovviamente, per Dugin, l'ordine eurasiatico e quello Atlantico hanno anche due diverse visioni del mondo e di impero. L'Impero Atlantico, sarebbe secondo Dugin, quello basato sulla idea del capitalismo globale che uniforma e cancella culture e tradizioni nazionali con un universalismo imperiale incentrato su un unico polo (gli Usa) che controlla un villaggio globale, un mondo atomizzato, dove le forze centripete hanno distrutto gli Stati Nazione o ridotti al massimo a mere entità amministrative. L'Impero dell'Eurasia che si dovrebbe estendere su tutta l'Isola Mondo rappresentata dalla massa continentale eurasiatica che va dal Portogallo fino alla Siberia, sarebbe invece un impero multipolare, dove ovviamente la Russia avrebbe un ruolo prominente, ma nel quale sarebbero preservati i valori tradizionali e le singole realtà nazionali nella tradizione imperiale romana.
Queste teoria di scienze politiche portata avanti da Aleksander Dugin trova molti seguaci ed estimatori anche in Europa ed in particolare in Italia negli ambienti sovranisti più radicali, anche se personalmente ritengo che non possa essere accettata in pieno dai nazionalisti e sovranisti del Belpaese proprio per il ruolo secondario e marginale che assegna all'Italia e per l'esaltazione del principio della Translatio Imperi che avvalorerebbe la tesi di chi vuole, lontano dalla Roma dei Cesari, fare propria l'eredità politica romana. Ne parlerò in un articolo specificatamente dedicato.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia
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