(ASI) Mosca - La giornalista, analista internazionale e scienziata della politica russa Daria Dugina, figlia 31enne del filosofo Aleksandr Dugin, il maggiore politologo e ideologo russo dell'imperialismo eurasiatico, ha perso la vita in un attentato esplosivo nella tarda serata di sabato 20 agosto 2022 nel villaggio di Bolshie Vyazemy, a circa 50 km da Mosca.
Daria Dugina si trovava alla guida di un auto dove solo per un puro caso fortuito non è salito il padre Aleksandr Dugin, quando è esplosa l'automobile che guidava a causa di un ordigno posizionato sotto la macchina lato guidatore, provocandone la morte immediata.
Aleksandr Dugin (illeso per miracolo) e la figlia Daria avevano partecipato quella sera al festival "Tradizione" e probabilmente stavano tornando a casa.
Numerose le piste non ancora ufficiali del sanguinario attentato esplosivo che ha colpito la famiglia del filosofo Dugin, maggiore esponente dell'ideologia imperiale euroasiatica russa, ribattezzato il "Rasputin del Cremlino" e considerato secondo alcuni (non proprio esattamente) l'ideologo della politica imperialista di Putin:
Ipotesi sull'attentato
- Secondo il servizio segreto del Cremlino FSB, l'attentato sarebbe stato provocato dai servizi segreti ucraini (ovviamente con la collaborazione della CIA americana), "se le indagini confermerebbero il coinvolgimento dell'Ucraina sulla morte di Dugina - ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri Russo Maria Zacharova - si potrà dire che Kiev pratica la politica del terrorismo di Stato". A tal proposito l'FSB russo punta il dito su una donna, una agente segreto ucraino, già appartenente alla brigata ucraina filo nazista Azov, arrivata in Russia insieme alla figlia 12enne che avrebbe preso un appartamento nei pressi della casa di Daria Dugin per osservarne meglio i movimenti, facendo esplodere la macchina con alla guida Daria Dugin con un esplosione controllata prima di lasciare il paese con una macchina alla quale avrebbe cambiato più volte le targhe per passare agevolmente le frontiere e muoversi in territorio russo.
Immediata la smentita dal governo ucraino tramite il membro dello staff presidenziale Mykhailo Podolyak: Non siamo uno Stato terrorista, né criminale come la Russia. L'Ucraina non ha nulla a che fare con l'omicidio della figlia di Aleksandr Dugin".
- Altre piste interne, invece portato all'Esercito Nazionale Repubblicano, ossia la resistenza anti Putin.
Non sono tardate parole di solidarietà per la famiglia Dugin da parte dell'attentato che ha condannato il "vile" attentato "criminale" e "terroristico".
Sulla morte della figlia, il commento del padre Aleksandr Dugin che, non ha dubbi sulla matrice ucraina dell'attentato e che esorta l'esercito russo alla vittoria per vendicare la scomparsa della figlia, sacrificatasi sull'altare della Dea Vittoria:
“Come tutti sapete, a seguito di un attacco terroristico compiuto dal regime nazista ucraino, il 20 agosto, di ritorno dal Festival della Tradizione vicino a Mosca, mia figlia Daria Dugina è stata brutalmente uccisa da un'esplosione davanti ai miei occhi. Era una bella ragazza ortodossa, patriota, corrispondente militare, esperta dei canali centrali e filosofa. I suoi discorsi e i suoi resoconti sono sempre stati profondi, fondati e sobri. Non ha mai invocato la violenza e la guerra.
Era una stella nascente all'inizio del suo viaggio. I nemici della Russia l'hanno uccisa di nascosto ...
Ma noi, il nostro popolo, non possiamo essere spezzati nemmeno da colpi così insopportabili. Volevano schiacciare la nostra volontà con sanguinoso terrore contro i migliori e i più vulnerabili di noi. Ma non lo capiranno.
I nostri cuori bramano qualcosa di più della semplice vendetta o punizione: è troppo meschino, non russo. Abbiamo solo bisogno della nostra Vittoria. Mia figlia ha deposto la sua vita da vergine sul suo altare. Quindi vinci, per favore!
Volevamo farla diventare intelligente e un eroe. Lascia che ispiri i figli della nostra Patria all'impresa anche adesso".
Ma chi è Aleksandr Dugin?
Il politologo Aleksandr Dugin è l'ideologo dell'imperialismo eurasiatico, una teoria imperiale ben vista da una parte dei sovranisti europei ed italiani che si ispirano al filosofo francese René Guénon e al filosofo italiano Julius Evola. Dugin è stato il co-fondatore con Eduard Limoni del rosso - bruno Partito Nazional - Bolscevico sciolto dalle autorità russe ed è ai vertici del movimento internazionale eurasiatico, con seguaci e simpatizzanti in tutta Europa.
L'ideologia eurasiatica si sposa bene con quella dell'impero russo di Putin, ma non coincide propriamente. Infatti, Dugin non ha una scorta del FSB e non è un uomo di Putin, in quanto è diversa la visione di integrazione euroasiatica di Dugin rispetto a quella di Putin, un concetto di integrazione eurasiatica ultrareazionaria e radicale quella di Dugin, più patriottica e pragmatica per Putin. Anzi, Dugin è stato allontanato da diverse università russe e non è ben visto da tutti gli organi d'informazione in patria.
Diverso il forte legame esistente fra Dugin e gran parte dei sovranisti europei ed italiani che lo considerano uno dei principali ideologi del Sovranismo nel Continente.
Recentemente, Aleksandr Dugin, si era espresso contro il World Economic Forum.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia
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