Perché l'idea di Eurasia non può essere sposata a pieno dai sovranisti italiani?
(ASI) Chieti - L'Eurasia è un concetto geopolitico e una ideologia imperialistica che si sposano a pieno col progetto imperiale della Russia, ma che non può essere sposata a pieno dai sovranisti italiani.                                                          
E' vero che l'ideologia dell'Eurasia si sposa benissimo alla visione di un mondo multipolare nella società globalizzata, perché permette la sopravvivenza delle tradizioni nazionali e degli Stati Nazione o comunque sia di confederazioni di più Stati Nazione pressoché indipendenti, dove spetta all'Impero il compito equilibratore affinché il più debole sopravviva senza essere sopraffatto dal più forte (il cui centro è la Russia nella idea di Dugin, con un centro non fisso nella idea degli eurasisti italiani), ma non può essere un principio che si sposa in modo assoluto col sovranismo italiano, per le seguenti ragioni: 
 
- DIVERSA INTERPRETAZIONE DEL CONCETTO DI "ROMA AETERNA": Il concetto di "Roma Aeterna", collegato secondo gli eurasisti, al principio della "Traslatio Imperi" che da Diocleziano in poi ha legittimato il potere romano durante il Dominato, slegandolo da una capitale fissa (l'Urbe di Roma Caput Mundi) e legandolo alla Corte dell'Imperatore (corpo staccato dalla società che legittima il suo potere in modo dispotico con la violenza e teocratico con la religione) che non è quello certo della Roma del Principato che con Traiano raggiunge la massima espansione o delle libertà repubblicane seppur oligarchiche dei Senatori o della Plebe della Roma Città Stato che diventa prima capitale d'Italia poi di un impero mediterraneo esteso su tre continenti (Europa, Africa e Asia). La definitiva eliminazione della intermediazione della Nobilitas Senatoriale (VII secolo in Occidente) nella gestione del potere, nel rapporto fra l'imperatore, il divino, l',esercito e il popolo, è stato quel fattore fondamentale che rende qualcosa di diverso dall'Impero Romano, ad esempio l'Impero Bizantino, l'Impero Ottomano, l'Impero degli Zar e il Sacro Romano Impero. Per approfondimenti vedi anche: "C.Vignali, Quando cade veramente l'Impero Romano? Le varie ipotesi, 30 marzo 2020, LaNotizia.net": 
 
- MANCANZA DI REALE COESIONE E DI UNA IDEA IMPERIALISTICA COMUNE CHE POSSA ESSERE IL COLLANTE IDEOLOGICO DELL'IMPERO EURASIATICO: Il sistema di potere accentratore e dispotico del Dominato mal si coniuga alla società occidentale che entra in crisi fino a che proprio in Occidente si sfalda con le invasioni barbariche del V secolo che sono la goccia che fa traboccare il vaso e la fine della "Pax Deorum" che la dinastia dei Valentiniani - Teodosi ha provocato imponendo il Cristianesimo come religione di Stato e perseguitando tutti i fedeli delle altre religioni nelle province dell'impero. Così non esiste più una religione e/o ideologia imperiale comune che possa essere un collante ideologico che unisce tutti i diversi popoli dell'Ecumene romano.  Se c'è stato un sistema - impero che più di tutti ha unito l'Occidente all'Oriente, è stato quello del Principato della Roma dei Cesari con una sola Capitale ben precisa, ossia l'Urbe Eterna, un gruppo di dominatori ben preciso, i cittadini romani rispetto ai provinciali, e una classe dirigente precisa ossia la Nobilitas Senatoria. Il Principato, nato ovviamente in Italia e non nel Medioriente o nelle pianure dell'Eurasia, è stato il perfezionamento dell'Impero di Alessandro Magno, in virtù dell'Ellenismo assorbito in campo culturale, ma rendendo la certezza del diritto di Roma l'architrave delle istituzioni dello Stato Romano che così non si è sgretolato appena scomparso Ottaviano Augusto, come succeso alll'impero di Alessandro, alla morte del condottiero macedone. Stessa sorte che in epoca successiva hanno avuto altri imperi come quello di Attila ad esempio, imperi nati ad Oriente ed espasi verso Occidente che non avevano quasi nulla in comune con il sistema di governo del Principato Romano. Ma, lo stesso discorso potrebbe valere ad esempio per la Persia e per l'India o per la Cina e l'Impero mongolo. Quindi, non esiste una storia veramente unitaria dell'Eurasia, semmai qualche carattere comune che non possono di certo avvalorare una facile unità fra Oriente ed Occidente dalla Penisola Iberica alle steppe della Siberia. Per maggiori informazioni sul passaggio fra Dominato e Principato, vedi anche: "C.Vignali, Come Cambiano i simboli del potere imperiale romano tra II e III secolo d.C.: da Cibele al Sol Invictus, 29 dicembre 2019, Agenzia Stampa Italia": https://agenziastampaitalia.it/cultura/cultura-2/48762-come-cambiano-i-simboli-del-potere-imperiale-romano-tra-ii-e-iii-secolo-d-c-da-cibele-al-sol-invictus . 
 
INTERPRETAZIONE NON UNIVOCA DELLA DISTINZIONE FRA CHI È LA CARTAGINE ETERNA E CHI LA ROMA ETERNA DI CUI PARLANO SPESSO I GEOPOLITICI PER SPIEGARE LA CONTINUA LOTTA FRA POTENZE MARINE E TERRESTRI: In epoca contemporanea, ad esempio Dugin nei suoi scritti parla di Mosca come la Roma Eterna e dei paesi anglosassoni  come la Cartagine Eterna, ma non è dello stesso avviso certo Luttwak che paragona gli Usa all'Impero Romano nel suo libro sulla Grande Strategia dell'Impero Romano. Anzi, Roma è la sintesi fra una potenza marittima e una continentale, la  cerniera fra Oriente ed Occidente. Non può essere utilizzata nello scontro fra civiltà proprio perché la  Romanitas nasce in Italia, crocevia fra Est ed Ovest. Altri imperi in Occidente come quello Francese e quello Inglese si sono ispirati anche loro alla Romanitas. La Costituzione degli Stati Uniti addirittura si ispira alla Res Publica romana. Per maggiori approfondimenti vedi anche: "C.Vignali, Gli Imperi e gli Stati che si sono ispirati all'Impero Romano in Età Contemporanea (XIX-XXI secolo), 08 aprile 2022,
 
IL NAZIONALISMO ITALIANO È LA COLONNA PRINCIPALE DEL SOVRANISMO NOSTRANO E SI BASA SULLA IDENTIFICAZIONE DELL'ORIGINE DELLA PATRIA ITALIANA NELLA RES PUBLICA ROMANA: l'Italia post unitaria per trovare un esperienza  comune che potesse fare sentire uniti tutti gli Italiani, si ispirò alla Romanitas e fece coincidere le origini della Nazione con la concessione della cittadinanza agli Italici a seguito della Guerra Sociale (90-88 a.a.c.) e con la "Coniuratio Italica", il giuramento di fedeltà degli Italici ad Ottaviano Augusto che estese la cittadinanza romana a tutta la Penisola creando le prime regioni italiane. Quindi, siccome il nazionalismo è una parte importante del sovranismo, non si può lasciare alla Terza Roma di Mosca l'eredità politica e morale della Roma Aeterna, in un archetipo geopolitico veramente complesso nel quale l'Italia sarebbe relegata ad un ruolo secondario di appendice nel Mediterraneo dell'Eurasia. 
 
Pertanto, ritengo non sussistano reali presupposti né a livello politico, né ideologico, per appoggiare e auspicare la nascita di un progetto imperiale eurasiatico, nemmeno multipolare, ossia più aperto alla conservazione delle tradizioni nazionali e locali e all'autonomia dei singoli Stati, destinato purtroppo a diventare per sua costituzione sempre più dispotico.
 
Non esiste di certo una tale affinità, né spirituale, né di coesione fra l'estremo Oriente e l'Europa occidentale (caratterizzata dalla indipendenza e dalle autonomie dei Popoli e degli Stati) che possa giustificare la nascita di un impero eurasiatico.
 
Se il mio ragionamento può essere tacciato di essere frutto di una parziale visione storica, influenzata dal divenire storico, lo stesso può essere detto della visione eurasiatica, influenzata da una particolare visione del mondo ideologizzata, pressoché antistorica
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia 
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