Un caldo maglione con la lana del pastore della Lessinia e del Lagorai.

foto lana pastore Lagorai(ASI) Ci dirigiamo verso nord, precisamente in Lessinia, un territorio montuoso che si estende a nord di Verona caratterizzato da un vasto altopiano molto articolato solcato da numerose valli e canyon dove sono numerose le tracce dell’epoca preistorica quando il territorio era stabilmente abitato e sfruttato perché luogo di risorse boschive, di caccia e pastorizia. Andiamo a conoscere da vicino una razza di cane che ha accompagnato da sempre le greggi durante la transumanza diventando per questo ausiliaria dell’uomo: il pastore della Lessinia e del Lagorai. A parlarmene è il signor Mario Venturi titolare dell’azienda agricola Fattoria Venturi che oltre ad allevare specie avicole alleva anche questa meravigliosa razza.

Come nasce il vostro interesse per questa razza?


“Risale al 1985 quando trovammo legato ad una pianta un cane allora chiamato dai pastori locali “stramacià” cioè “cane dalle diverse macchie colorate” ora definito blu merle. Studiando le vie di transumanza delle greggi che risalivano la Valsugana abbiamo censito circa 200 cani. Ricercando le possibili linee di sangue abbiamo adottato, in tempi diversi, quattro cuccioli ora diventati i nostri riproduttori. Oltre ad aver conosciuto pastori e pastore, ci siamo uniti con altri amanti di questi cani formando la Società Italiana pastore della Lessina e Lagorai. Unendo le conoscenze e capacità di tutti siamo riusciti a raggiungere il riconoscimento di razza. La S.I.PA.L.L. ora annovera oltre 200 soci che sperano di trovarsi per far valutare i cani dai giudici ENCI.”

 


Quali sono le origini del pastore della Lessinia e Lagorai?


“Il pastore della Lessinia e Lagorai è un’antica razza da gregge da sempre utilizzata nelle attività pastorali nelle aree montane e prealpine del Nord Est d’Italia (Lombardia orientale, Trentino –Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia) e, per il tramite delle greggi transumanti che dalle pianure scendono verso il mare, anche in regioni contigue. Prove dell’esistenza di cani paratori nella conduzione di ovini e caprini nelle Alpi italiane risalgono all’epoca neolitica. Discendenti dall’antico cane che probabilmente giunse sull’arco alpino al seguito di popolazioni nomadi provenienti dalla Paflagonia attraverso le Alpi orientali. Popolazioni che a loro volta avevano avuto conoscenza delle tecniche di allevamento degli animali domestici e del cane dai Natufiani. La razza si diffuse in un’area nota ovunque fin dall’antichità per la fiorente industria laniera e l’allevamento ovi-caprino attraverso la pratica nomade della transumanza stagionale, dalla montagna alla pianura e viceversa. Pratica nella quale questa razza è a tutt’oggi indispensabile ed abitualmente impiegata. Un cane da lavoro, instancabile corridore ed abbaiatore, tutt’uno con chi lo conduce. Caratteristiche selezionate dai pastori attraverso un duro lavoro. Davanti al gregge per poterlo fermare, dietro a parare, abbaiando per dettare i tempi del movimento e spostando il gregge ascoltando il fischio del pastore. Sotto il sole, la pioggia o in mezzo alla neve o lungo un fiume sono questi i cani pastori che astutamente sfruttano ogni occasione per riposarsi. Sono nati per giocare con l’uomo a condurre gli altri animali. Per questo vanno ringraziati i pastori per averci dato la possibilità di avere questi cani.”


Quali sono le caratteristiche fisiche e caratteriali della razza?


“Ha un aspetto tipicamente lupoide, mesomorfo, di taglia media, agile con muscolatura forte, rustico: capace di lavorare in condizioni climatiche estreme ed in terreno impervio o ricco d ostacoli naturali con perspicacia e grande disinvoltura. L’atteggiamento e lo sguardo mostrano intelligenza e prontezza. Leggermente più lungo che alto, con grandi orecchie triangolari erette, ma anche semi- erette o cadenti. Il pelo è semi-lungo con folto sottopelo dalla colorazione spiccatamente individuale. L’Enci ha riconosciuto il pastore della Lessinia e del Lagorai il 24 giugno del 2020 aprendo il Registro supplementare aperto RSA e inviando il pedigree ai cani che avevano partecipato al raduno a Fara Gera d’Adda il 27 maggio 2018. Questi cani sono stati i capostipiti della razza. Pertanto, i cuccioli che nascono da cani senza pedigree devono, per ricevere il riconoscimento di razza, partecipare ad un raduno ufficiale Enci dove verranno sottoposti alle misure biometriche. Intelligente, equilibrato e all’occorrenza deciso e temerario, infaticabile ed attento nel lavoro col bestiame sia esso ovi-caprino, bovino o equino. Ha innate le doti di conduzione e vigilanza degli animali domestici. Instaura naturalmente con l’uomo uno stretto legame che lo rende adatto anche ad altri impieghi perché apprende con grande facilità. L’uso tradizionale al quale è stato indirizzato ne hanno fatto un cane robusto, resistente alle malattie, alle sofferenze, alla fame ed alla fatica. Equilibrato ed amichevole con gli altri cani e con gli altri animali in genere. Non deve essere aggressivo, non deve essere pauroso. Ha tempra media, temperamento vivace, curioso e di spiccata docilità. Lo distinguono la rapidità e la notevole resistenza fisica, è infatti un infaticabile camminatore dotato nel salto di ostacoli naturali. La colorazione solida della razza è il nero o marrone mentre le colorazioni merle, red e blu sono dovute al gene merle che comporta una diluizione dei colori solidi.”


Mi può parlare del progetto della lana del Lagorai?


“Il filato dei pastori della Lessinia e del Lagorai, ci è voluto un po’ di tempo e non è mancato qualche imprevisto, in fase di prima lavorazione la filatura non riusciva. Questo progetto diventa un’altra testimonianza che il cane da pastore ha bisogno della pastorizia per esprimere la propria motivazione. Insieme all’associazione della Pecora Brogna che da anni si dedica alla tutela e valorizzazione di questa razza di pecora autoctona è stato creato il filato che è composto al 70% dal sottopelo dei nostri cani e al 30% dalla lana della pecora Brogna. Si è ottenuto un filato ricco di significato, che partendo da un atto di cura verso i cani (la pettinatura) unisce la storia della pastorizia. Il filato è stato realizzato presso un’azienda di filatura situata tra la Lessinia e il Lagorai. “

DONATELLA AREZZINI per AGENZIA STAMPA ITALIA.

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