(ASI) Roma, - "Dai profili psicologici degli ultimi terroristi si evince che questi individui sono affetti da gravi disturbi psicologici, che non sono dei veri musulmani e non devono sporcare il nome dell'Islam.
Anche il Daesh strumentalizza la follia dei singoli per fare propaganda e accrescere il suo consorzio del terrore, che è ormai molto indebolito dal punto di vista militare e propagandistico, è divenuto solo un simbolo del terrore, privo in realtà di un'autentica ideologia religiosa, di un'identità culturale e politica e sempre meno credibile per la sua strumentalizzazione sul islam. I "lupi solitari" sono espressione di un terrorismo fai da te, o terrorismo "domestico e famigliare", molto difficile da controllare proprio per la sua tipologia ed innovazione. Per contrastare e prevenire questo fenomeno vanno messe in campo con urgenza delle proposte politiche a favore dell'integrazione e la proficua convivenza, nelle quali il dialogo inter-religioso, il rispetto del principio "diritti e doveri reciproci", la cooperazione internazionale e i servizi socio-sanitari giocano un ruolo chiave": a dichiaralo è Foad Aodi, Focal Point per l'integrazione in Italia per l'Alleanza delle Civiltà (UNAoC), Presidente dell'Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), del Movimento Uniti per Unire e delle Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai). A poca distanza dalla strage di Nizza, avvenuta la sera del 14 luglio, la procura francese rivela il profilo di Mohamed Lahouaiej Bohuel, il tunisino che ha deviato un tir lungo il viale del lungomare della città francese, provocando la morte di 85 persone, di ogni età, dai bambini agli anziani, di diversa religione e cittadinanza.
Le fonti riportate dalla stampa internazionale confermano che l'uomo in questione mangiava carne di maiale, beveva alcool, consumava droga - soprattutto cocaina - conduceva un vita bisessuale e usava violenza contro la moglie e i figli ed era in cura da uno psicologo. Mentre la Farnesina dà conferma delle sei vittime italiane, Aodi lancia l'appello congiunto dell'Amsi, delle Co-mai e del Movimento "Uniti per Unire" ai medici d'Europa: "Mi rivolgo a tutti i professionisti della Sanità italiani, arabi e di origine straniera. C'è bisogno del contributo di tutti voi per prevenire la follia omicida che è confusa con il vero mondo musulmano ed arabo e che non sempre ha a che vedere con il Daesh. Quello che sappiamo è che il consorzio del terrore specula sulla fragilità degli immigrati, che più si verificano attentati anche ad opera di terroristi solitari e più accresce il suo "prestigio". Serve la vostra collaborazione non solo per implementare i servizi socio-sanitari su entrambe le sponde del Mediterraneo, in Italia e nei nostri Paesi di origine, per frenare l'immigrazione irregolare, ma serve anche una grande azione comune di prevenzione e curare i disturbi psicologici dei soggetti a rischio. Gli immigrati che entrano nella rete del terrore sono coloro che attraversano prima la "zona grigia", soffrono di disturbi psicologici che, se ignorati, possono trascendere in comportamenti anomali violenti e possono sfociare in stragi. Preghiamo quindi tutti i medici di restare in allarme e di collaborare quando si riscontrano dei soggetti a rischio. Speriamo inoltre che il Governo italiano colga l'importanza della necessità di una collaborazione con i medici d'Europa, con le Associazioni e le Comunità italiane e di origine straniera per la prevenzione e la sicurezza dei cittadini del Mondo. Archiviamo certe strumentalizzazioni ingiustificate nei confronti del mondo arabo e musulmano in Occidente. Gli arabi e i musulmani hanno condannato con fermezza sin dal primo attentato questa ondata di terrorismo cieco e senza religione e non accettano più lezioni di condanne da politici e media razzisti".