(ASI) La comunità internazionale vuole una moratoria sulla pena di morte. Questo è ciò che si evince dalla risoluzione che è stata votata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La risoluzione delle Nazioni unite, che punta a mettere fine alla condanna a morte, ha avuto 117 voti a favore durante la sessione dell’Assemblea Generale, sei in più rispetto a novembre. I no sono stati 38 mentre le astensioni sono state 34.
Gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione, confermando la loro posizione sul tema, quando il tabellone era stato ormai chiuso. Ovviamente la risoluzione non ha carattere vincolante, tuttavia il valore morale è alto. A scadenza biennale tale risoluzione viene votata dall'Assemblea Generale, rivelando che la tendenza a lungo termine è verso la crescita dei sì. La prima votazione al riguardo ha registrato 104 voti favorevoli, saliti successivamente a 111 nel 2012. Rispetto al 2007, i no sono calati enormemente. Da 52 a 38, perdendo circa il 30% dei sostenitori.
Lo stato italiano ha votato favorevolmente alla risoluzione. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha dichiarato che la votazione è «motivo di orgoglio per l'Italia, un successo cui hanno contribuito in maniera determinante la diplomazia e la società civile italiane». La «comunità di Sant'Egidio, Amnesty International Italia e Nessuno Tocchi Caino, parti attive della task force costituita alla Farnesina dallo scorso luglio», sono state ringraziate per la collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri.
Ancora una volta l’Italia afferma il proprio impegno in difesa dei diritti umani, pilastri fondamentali per un pieno sviluppo della dignità umana.
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia