(ASI) Umbria - Lettere in Redazione. Tentata truffa e usurpazione di funzioni pubbliche: queste le accuse che hanno portato alla condanna in primo grado (è cronaca di poche ore fa) a quattro mesi e duecento euro di multa di un medico di base che prestava servizio volontario presso l’ospedale di Foligno.
Ma la stessa ASL 3, citata in giudizio come responsabile civile, dovrà a sua volta risarcire in solido il paziente che aveva promosso il procedimento.
Se è pur vero che si deve in ogni caso attendere la sentenza definitiva, resta in ogni caso lo sconcerto per l’accaduto, tanto più che il sottoscritto nel dicembre 2008 aveva già richiesto chiarimenti alla Giunta regionale sulla vicenda, ovviamente non ricevendo risposta per un caso che si era svolto nella patria di eccellenti esponenti della politica locale.
Il processo si era mosso grazie alla denuncia di un cittadino, all’epoca Consigliere comunale di Bevagna, che si era recato presso il nosocomio folignate per problemi di tipo odontoiatrico.
Il medico (ora condannato) senza neppure visitare il paziente, ma solo leggendo la documentazione in suo possesso, aveva caldamente “sconsigliato” di ricorrere per le cure necessarie alla struttura del “San Giovanni Battista” ed anzi aveva fornito il paziente di biglietto da visita ed opuscoli del proprio studio privato.
Poiché era risultato che detto medico aveva precedentemente agito all’interno della struttura soltanto come “volontario”, tra l’altro con autorizzazione in quel momento scaduta, e quindi senza poter svolgere alcuna visita senza la presenza di personale della ASL 3, il sottoscritto aveva appunto richiesto di quale tipo di organizzazione godeva all’epoca l’Ospedale di Foligno (con riferimento alla presenza ed utilizzo di medici volontari) e se si fosse in grado di conoscere gli esiti della indagini interna che l’apice della ASL 3 aveva svolto dopo la segnalazione del fatto. Giova ricordare che all’epoca era Direttore Generale dell’ASL 3 la Dott.ssa Gigliola Rosignoli e Presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti.
Ora, ad oltre tre anni di distanza, giunge una prima sentenza: forse il silenzio della lobby folignate era motivato...
Andrea Lignani Marchesani