Politica patrimoniale della Regione: la Giunta regionale deve chiarire sulla legittimità e sulla coerenza con le finalità del “lascito Franchetti” riguardo l’alienazione di beni nel Comune tifernate. Presentata interrogazione in Consiglio regionale.
Perugia, 3 marzo 2011
La Giunta regionale deve fornire opportuni chiarimenti riguardo il patrimonio immobiliare di
sua proprietà derivante dall’eredità dei Baroni Franchetti.
Nel “Programma di politica patrimoniale per il triennio 2011/2013” della Regione Umbria,
portato all’attenzione della 1^ Commissione consiliare nella seduta del 2 marzo, spiccava
l’assenza dell’Assessore competente, con i tecnici delegati che evidentemente non erano in
grado di fornire risposte di natura prettamente politica.
Nell’atto, infatti, è scritto a chiare note che alcuni beni derivanti dal “lascito
Franchetti” sono stati posti in vendita: nell’ordine magazzini e fondi tra Via Sant’Antonio e
Via dei Pinchitorzi, l’area adibita a camping della Montesca e soprattutto la Villa di
Rovigliano.
Coerentemente con la loro destinazione originaria, sono stati invece giudicati inalienabili e
destinati alla formazione i locali della “Tela Umbra” e di Villa Montesca.
È bene ricordare che l’attuale Presidente di “Tela Umbra” ha sollevato in sede istituzionale
la necessità di rispettare le finalità del lascito, dichiarazioni che a detta dello stesso
Presidente sarebbero state seguite da atti circostanziati.
Nella interrogazione allegata pertanto si chiede conto dell’esistenza di eventuali vincoli
che insistano su detto patrimonio, si chiede dell’eventuale esistenza di una diffida in tal
senso presentata dall’attuale Presidente di “Tela Umbra” ed in ogni caso si richiede una
presa di posizione di merito - da parte della Giunta regionale - sull’opportunità di vendere
(o svendere) un patrimonio che rappresenta un pezzo di storia importante per Città di
Castello.
La Legge Regionale 14/97 (“Norme sull’amministrazione e valorizzazione del patrimonio
immobiliare regionale”), infatti, intende ottimizzare il vasto patrimonio regionale e
bilanciare vendite di parte dei beni con la valorizzazione di altri.
Non vorremmo che i proventi della eventuale vendita di un patrimonio di alta valenza
simbolica e storica serva magari a valorizzare luoghi che insistono su tutt’altra parte del
territorio regionale.
Andrea Lignani Marchesani
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INTERROGAZIONE
Oggetto: richiesta di chiarimenti sul “Programma di politica patrimoniale per il triennio
2011/2013” della Regione Umbria ed in particolare sulla possibile alienazione di alcuni beni
immobili situati nel Comune di Città di Castello.
PREMESSO:
che in data 2 marzo 2011 è stato discusso in 1^ Commissione consiliare permanente
il “Programma di politica patrimoniale per il triennio 2011/2013” della Regione Umbria (vedi
L.R. n° 14/97);
che l’approvazione di detto atto è stata opportunamente rinviata, anche in relazione
all’assenza dell’Assessore competente nella seduta della Commissione;
che, in particolare, dall’esame del documento proposto emergono dubbi sull’opportunità
dell’alienazione di alcuni immobili e/o terreni che fanno capo al cosiddetto “lascito
Franchetti”;
CONSIDERATO:
che era sicura volontà del Barone Leopoldo Franchetti, morto suicida all’indomani della
sconfitta di Caporetto, che i beni lasciati agli Enti Pubblici fossero finalizzati ad opere
di educazione e formazione delle generazioni future;
che nel documento attualmente in discussione in Commissione, mentre parti di detto “lascito
Franchetti” permangono finalizzati alla formazione e all’istruzione (“Tela Umbra” e “Villa
Montesca”) e giudicati inalienabili, sono invece finalizzati alla vendita importanti beni del
suddetto lascito (magazzini di Via Sant’Antonio e via dei Pinchitorzi in Città di Castello,
area camping di Montesca e soprattutto la Villa di Rovigliano);
che l’attuale Presidente di “Tela Umbra” ha recentemente sollevato un conflitto di competenza
nella gestione di detti beni in una sede istituzionale appositamente convocata (Commissione
consiliare “Politiche economiche” del Comune di Città di Castello);
tutto ciò premesso
il sottoscritto Consigliere
interroga la Giunta regionale:
sull’esistenza o meno di un vincolo giuridico riguardo la disponibilità alla vendita dei beni
del “lascito Franchetti”;
sull’esistenza di una diffida in tal senso presentata dal Presidente pro tempore di “Tela
Umbra”;
sull’opportunità, a prescindere dalle risposte riguardo i punti precedenti, di alienare un
patrimonio di alta valenza culturale, sociale e simbolica non solo per la Comunità tifernate,
ma per l’intera Regione, in relazione al ruolo filantropico svolto dai Baroni Alice e
Leopoldo Franchetti nei primi anni del XX secolo.
Perugia, 3 marzo 2011
Il Consigliere regionale
Andrea Lignani Marchesani