Il buon Galan, da ex dipendente, ha subito ubbidito e così Silvio, raggiante, stava per dare, a tutti gli altri ministri, la comunicazione ufficiale del rimpasto, quando, improvvisamente, è crollato: svenuto. Gli era stato appena spiegato che l’assessore all’agricoltura dell’Umbria è sì di Città di Castello, ma non è Monica Bellucci, come pensava lui e come gli era stato fatto credere. Uno shock terribile, una delusione devastante per il Cavaliere, tanto che ci sono volute molte ore per riprendersi, e solo grazie alle amorevoli cure, con impacchi e sali, della Gelmini e della Brambilla, in rigoroso camice bianco da infermiere. E così “niente rimpasto” (pag. 8, Corriere della Sera, sabato 5 marzo).
Questa cronaca (per riassunto) è filtrata dalle fitte maglie che in genere circonda palazzo Chigi, e la possiamo raccontare adesso, in esclusiva, dopo lo scampato pericolo, perché se fosse andata via la Cecchini, talento allo stato puro, sarebbe stato un danno immenso per l’Umbria, ed un trauma per la Marini che avrebbe perso una colonna portante della sua giunta.
Come raccontano le cronache, giustamente anche con dovizia di particolari, l’assessore all’agricoltura è un po’ dappertutto, partecipa con trasporto a tutte le manifestazioni che riguardano il suo settore ed è molto apprezzata per gli interventi, veramente di qualità, tanto che anche le associazioni di categoria (notoriamente esigenti) esultano giustamente: hanno trovato un’interlocutrice competente, ed ora parlano la stessa lingua (quella della crusca) come si capisce ascoltando gli interventi in televisione e leggendo i giornali. D’altronde è un fatto scontato ed ormai conosciuto da tutti: che conta la laurea? Ne vogliono pure abolire il valore legale. Non contano gli studi fatti, com’è noto autentica perdita di tempo, conta ben altro per fare carriera in politica e mettersi al servizio dei cittadini.
Lo dimostra anche il veloce successo del “trota”, il figlio di Bossi. L’esperienza maturata sui campi, magari a raccogliere tabacco, è tutta un’altra cosa. Niente a che vedere con i master perditempo ad Oxford.