ASI)Secondo il programma approvato in Commissione, l’indagine è finalizzata ad una ricognizione sull’attuale normativa vigente che negli anni ha fatto emergere importanti dubbi interpretativi inconciliabili con gli interessi alla corretta gestione del territorio e all’esigenza di assicurare capacità addestrativa alle Forze armate.
L’indagine, che promuove una Seconda Conferenza Nazionale sulle servitù militari, dopo quella del 1981, potrebbe proporre una sintesi di tutte le attività poste in essere dai Ministeri degli affari esteri, della difesa, dell’ambiente e della salute ma anche da regioni ed enti locali nella gestione delle presenze e dei gravami militari nelle diverse aree del Paese, nel quadro del processo di revisione dello strumento militare attualmente in corso. Dall’indagine potranno inoltre derivare spunti, oltre che per correttivi normativi, anche per operare un possibile riequilibrio dei vincoli territoriali, individuando soluzioni anche in ambito europeo.A margine della seduta della Commissione, il presidente Elio Vito ha sottolineato “il valore dello strumento procedurale dell’indagine conoscitiva per l’acquisizione di notizie, informazioni e documenti, funzionali al successivo migliore esercizio delle prerogative parlamentari”. Ha quindi sottolineato l’importanza della nuova indagine in tema di servitù militari, frutto di un’iniziativa inizialmente assunta dal collega Salvatore Cicu, capogruppo di FI-PdL in Commissione ed esperto della materia, e fortemente condivisa anche da Gianpiero Scanu, capogruppo PD, prospettando l’eventuale formazione di un gruppo ristretto di deputati che potrà seguire in modo più diretto l’organizzazione dei lavori dell’indagine.
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