(ASI) Onorevole Bueno, come considera il risultato delle recenti elezioni europee, dove le forze conservatrici hanno prevalso?
"Il risultato delle elezioni europee evidenzia una forte domanda di sicurezza e stabilità da parte degli elettori. È fondamentale comprendere tuttavia che questa esigenza va interpretata non solo a livello delle singole nazioni, ma come un'istanza di maggiore protezione e coesione all'interno dell'intera Unione Europea."
Lei è una convinta europeista. Come vede il futuro dell'Unione Europea alla luce dei risultati elettorali?
“Sono fermamente convinta che qualsiasi evoluzione e cambiamento debbano essere realizzati all'interno delle istituzioni europee. Indipendentemente dalle forze politiche emergenti, l'Unione Europea rimane il quadro migliore per affrontare le sfide comuni e promuovere la prosperità condivisa. La gestione della recente emergenza pandemica lo dimostra chiaramente.
Guardando al voto italiano, quali sono le sue considerazioni?
“Anche questo era prevedibile e conferma il sostegno al governo Meloni per il lavoro svolto finora. Un dato inequivocabile è la polarizzazione del voto, che vede la convergenza su due principali forze politiche. Questo rispecchia una tendenza verso una semplificazione del panorama politico, come avviene in Sudamerica e negli Stati Uniti, dove i partiti alleati diventano sempre più satellitari.”
I risultati favorevoli del centro-sinistra, soprattutto del PD in Italia, sono anch'essi una conferma della tendenza alla polarizzazione del voto?
“Sì, esattamente. I buoni risultati del PD confermano ulteriormente questa tendenza alla polarizzazione. Gli elettori sembrano preferire schierarsi con i principali partiti, riducendo così il supporto nei riguardi dei partiti minori. Questo fenomeno riflette una volontà di semplificazione e di identificazione con posizioni politiche ben definite. A tal proposito, il risultato ottenuto dalle forze riformatrici guidate da Calenda e Renzi è eloquente”.
Un altro aspetto emerso dalle elezioni è il tasso di astensione in Italia, superiore al 50%. Cosa ne pensa?
“È un dato molto preoccupante. Un'astensione così alta indica che la volontà di partecipazione democratica è fortemente limitata. Questo dovrebbe far riflettere tutti noi sulle cause di questo disinteresse e su come possiamo incentivare una maggiore partecipazione alla vita democratica.”
Riguardo alla possibilità che Ursula von der Leyen possa essere rieletta a capo della Commissione Europea, qual è la sua opinione?
“Al momento non ho ancora formulato un'opinione definitiva. Penso che sia importante valutare tutte le opzioni disponibili e le candidature che emergeranno nei prossimi mesi prima di esprimere un giudizio.”
Quali sono, secondo lei, le priorità che l'Unione Europea dovrebbe affrontare nel prossimo futuro?
“Penso che le priorità principali debbano essere la gestione dei flussi migratori, la transizione energetica verso fonti più sostenibili e il rafforzamento delle politiche economiche comuni per stimolare la crescita e l'occupazione. L'Unione Europea deve lavorare per essere più resiliente e pronta ad affrontare le difficili sfide globali in modo coeso ed efficace.”