(ASI) Mentre il governo Meloni e l'opposizione (Pd,M5S, sinistra, ecc.) sono ai ferri corti in Parlamento e litigano su tutto, regna invece una 'granitica' intesa sull'Ucraina e sulla guerra ad oltranza contro la Russia, costi quel che costi. Nonostante che la gente per lo più manifesti contrarietà e dissenso a questa guerra, anche attraverso la raccolta di firme per un referendum contro l'invio delle armi all'Ucraina.
Tutto, a discapito del popolo italiano, costretto a sempre maggiori sacrifici economici. In nome di che cosa? Non certamente degli interessi nazionali ed europei, ma unicamente degli USA e della loro egemonia mondiale che fa capo ad un apparato militare-industriale e ad una finanza, più o meno apolide. Ma il conto per l'Italia è già molto salato e lo sarà sempre di più. Finora gli USA hanno giocato essenzialmente sulla pelle degli ucraini - come denuncia anche il senatore democratico statunitense Robert Jr. Kennedy che ha quantificato le perdite dei soldati ucraini in 350.000 unità. La politica russofoba, targata Nato-Usa, vede in prima fila l'Italia con massicci quantitativi invio di armi e ingenti finanziamenti, quest'ultimi sottratti alla Sanità e allo Stato sociale del Paese. Da non dimenticare, inoltre, la presenza sul nostro territorio di circa 100 installazioni militari USA attive e testate nucleari stoccate a Ghedi ed ad Aviano. Questa condizione rende l'Italia estremamente vulnerabile e un obiettivo militare per la Russia, nel caso di una eventuale azione bellica contro un Paese ostile, quale si sta dimostrando oggi l'Italia. II Presidente Putin ha forse compiuto qualche azione contro l'Italia che giustificasse questa politica interventista contro la Russia? No. Allora perchè questa obbedienza cieca e supina alla politica estera USA? Non è il comportamento di una nazione libera e sovrana, presidente Meloni. E ancor meno è la strada per la pace.