(ASI) Si apprende da fonti interne del Dipartimento di Stato Ucraino, di come Washington abbia ordinato l’immediata evacuazione delle famiglie dei diplomatici statunitensi dall’Ucraina.
Vista la possibilità di invasione da parte delle truppe russe, gli USA sono voluti correre al riparo. Tuttavia la riduzione del personale non essenziale all’ambasciata americana di Kiev è stata considerata come eccessiva da parte del Ministro degli Esteri Ucraino Oleg Nikolenko.
È stato consigliato sempre dal Governo di Washington ai cittadini statunitensi di non recarsi nel Paese.
Intanto Nikolenko si è espresso sui fatti dicendo: “Con tutto il rispetto, del diritto degli stati stranieri di garantire la sicurezza delle loro missioni diplomatiche, noi consideriamo questa decisione presa dagli americani come prematura ed eccessiva. A meno che il segretario di Stato USA, Antony Bliken, non abbia qualcosa di importante da dirci, il personale dell’Unione Europea non ha nessuna intenzione di evacuare dall’Ucraina”.
L’esaltazionemilitare da parte russa è iniziata con l’invio di truppe al confine ucraino nel marzo-aprile 2021, proseguito la scorsa estate e diventato sistematico e su larga scala a partire da novembre (si parla al momento di circa 170 mila unità). Nel frattempo, le relazioni con gli Stati Uniti, già molto tese, si sono ulteriormente degradate. Se a giugno in vista dell’incontro con Biden le due parti si erano trovate lontane su molte posizioni, ma dialoganti sulla questione del controllo degli armamenti, a dicembre Mosca ha presentato agli Stati Uniti un ultimatum per iscritto, richiedendo che la NATO si impegnasse a negare formalmente l’ingresso dell’Ucraina e della Georgia nell’Alleanza, pur sapendo che la richiesta non avrebbe mai potuto essere accettata. La chiave di volta sarebbero delle regioni separatiste Ucraine nell’est del Paese, che reclamano l’indipendenza, (repubbliche divisioniste di Lugansk e Donetsk).
È su queste che la Duma Russa ha puntato gli occhi per delle consultazioni, continuando ad ammassare truppe lungo il confine. In questi giorni a Ginevra per assestare il clima che è tuttora teso si incontreranno i rispettivi Ministri degli Esteri, americano e russo per placare eventuali tensioni e scongiurare il peggio.
Dall’altra parte il Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden promette sanzioni severe e non esclude l’intervento armato congiunto con la NATO.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia