(ASI) I dati finali delle elezioni legislative di domenica in Argentina evidenziano una grande avanzamento della coalizione di opposizione di centrodestra Insieme per il cambiamento ed una sonora sconfitta per il Fronte di tutti che ha perso in 15 delle 24 provincie del paese indiolatino, soprattutto nella capitale Buenos Aires.
A rendere la sconfitta ancora più sonora la perdita della maggioranza nel Senato per i peronisti, di conseguenza per il presidente Alberto Fernandez si annuncia una seconda parte di mandato da “anatra zoppa”, anche se la mancanza di appena due senatori potrebbe aprire a nuovi scenari anche perché Frente de todos continua ad essere il primo partito nel paese.
Il presidente Alberto Fernandez nel suo discorso ha osservato: “Abbiamo perso ma non siamo stati sconfitti. Siamo vivi ora dobbiamo riemergere. Siamo peronisti”.
I dati però evidenziano un risultato molto deludente. I peronisti hanno ottenuto solo il 33 per cento dei voti a livello nazionale. Da quando il generale Juan Domingo Peron (tre volte presidente dell'Argentina) ha fondato il movimento nel 1945, non ha mai ottenuto così pochi voti. "Per Alberto Fernandez, i prossimi 90 giorni saranno fondamentali. Tre sono i temi centrali: la gestione dell’economia; l’appello al dialogo con l’opposizione, gli imprenditori e i sindacati; e il controllo del Congresso”, scrive il quotidiano Ambito, vicino al governo.
A complicare la situazione poi la trattativa con il Fmi per il debito e in tal senso il presidente ha annunciato l’invio al Congresso di un progetto con un “programma economico pluriennale per lo sviluppo sostenibile”, che conterrà le intese fin qui raggiunte con il Fondo.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia