(ASI) Ancora una volta gli Usa si arrogano il diritto di decidere chi deve governare Paesi terzi. Washington ha infatti riconosciuto Edmundo Gonzalez Urrutiaquale presidente eletto del Venezuela nonostante la popolazione abbia votato per la conferma del presidente uscente Nicolas Maduro.
Come se nulla fosse il segretario di Stato Antony Blinken ha scritto sul social X “il popolo ha parlato il 28 luglio. La democrazia richiede il rispetto della volontà degli elettori”, quella che però gli Usa sembrano non voler rispettare quando si scontra con il loro volere e le loro imposizioni.
La replica del Venezuela non si è fatta attendere, con il ministro degli Esteri di Caracas, Yvan Gil, che ha – giustamente ndr - bollato il riconoscimento come “ridicolo”.
Gil ha esortato gli Stati Uniti a “riflettere sui fallimenti passati” in riferimento al riconoscimento da parte di Washington, nel 2019, del presidente dell'Assemblea, Juan Guaidó, che si era autoproclamato presidente chiedendo alla popolazione di scatenare una guerra civile ma senza trovare il minimo supporto da parte della popolazione.
Il politico venezuelano ha poi definito Gonzalez come “unGuaidó 2.0 appoggiato da fascisti e terroristi sottomessi alla decadente politica Usa”.
Maduro giurerà per il nuovo mandato presidenziale il prossimo 10 gennaio quindi sarà l’amministrazione Trump a decidere la posizione ufficiale degli Usa anche se la recente nomina a segretario di stato Marco Rubio- molto critico nei confronti del Venezuela e di Maduro – non sembra promettere nulla di buono.
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia