(ASI) "La vicenda denunciata oggi da 'La Repubblica' riguardante l'assunzione posticipata alle infermiere in maternità vincitrici di concorso nelle strutture sanitarie del Lazio è di una gravità inaudita. Le pratiche denunciate non sono solo fortemente discriminatorie nei confronti delle donne che affrontano la maternità, ma calpestano anche le norme del Codice delle Pari Opportunità, a fronte di una consolidata giurisprudenza.
Un fatto che meriterebbe di essere affrontato non solo dai competenti organi politici, ma vista la gravità dei fatti anche nelle competenti sedi giudiziarie. Ci chiediamo se la Giunta regionale del Lazio intenda intervenire rimuovendo immediatamente i responsabili delle Aziende sanitarie locali e degli IFO in cui si sono verificati tali casi o preferisca limitarsi alle semplici rassicurazioni che sono state fornite finora in Consiglio regionale. Rassicurazioni che, peraltro, non hanno neanche trovato un riscontro reale, visto che continuano ancora ad arrivare segnalazioni di tali pratiche. La verità è che c'è poco da meravigliarsi, visto che né il governo Meloni, né la Giunta Rocca si sono finora contraddistinti per il rispetto dei diritti delle donne". È quanto dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista.