(ASI) Rischia di aumentare la tensione con Vladimir Putin. La Repubblica Ceca discutera', con i suoi alleati della Nato ( lo ha fatto oggi con l’ Unione europea), in merito al presunto coinvolgimento di Mosca nelle due esplosioni, che hanno causato altrettante vittime, di un deposito di munizioni nel 2014 a Vrbetice.
Tutto ciò ha spinto, un paio di giorni fa, il governo di Praga a espellere 18 diplomatici del Cremlino, identificati come agenti dei servizi segreti Svr e Gru, collegati alla deflagrazione avvenuta quasi 7 anni fa. Il premier, Andrej Babis, ha dichiarato di avere "prove chiare" in merito. Il suo ministro degli Esteri, Jan Hamacek, ha ricevuto piena solidarietà, dai 27 partner del vecchio continente, al termine della riunione di oggi effettuata in videoconferenza con i suoi omooghi.
L’ ambasciata americana a Praga ha espresso il proprio apprezzamento per la reazione significativa attuata nei confronti di Mosca. Quest’ ultima ha evidenziato invece di essere estranea all’ accaduto sottolineando, per bocca del vicepresidente della Commissione Affari Internazionali del Consiglio Federale (Camera Alta del Parlamento russo) Vladimir Dzhabarov, che ci sarà una “risposta proporzionata” e ha bollato le accuse come “assurde”. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si è spinto a sostenere che tale tensione potrebbe infiammare il clima di tensione esistente.
L’ Alleanza Atlantica ha posto in risalto, soprattutto in queste settimane, la rilevanza dell’ articolo 5 del suo Trattato che esprime il principio dell’ autodifesa collettiva. Esso è stato applicato, per la prima ed unica volta, dopo gli attentati negli Usa dell’ 11 settembre 2001.
La clausola prevede la possibilità, per la nazione alleata colpita da un grave attacco terroristico, o militare, o informatico di rispondere all’ azione ostile con l’ aiuto di tutti i governi, che sono membri di tale istituzione, senza la possibilità per questi ultimi di rifiutare la richiesta di aiuto.
La Repubblica Ceca fa parte, a pieno titolo, della Nato dal 12 marzo 1999. Il via libera ad un ipotetico scenario di questo tipo potrebbe tramutarsi, di fatto, in un conflitto aperto tra l’ Occidente e i suoi partner contro la Russia.
Una terza guerra mondiale sarebbe, a quel punto, davvero inevitabile.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia