(ASI) Il Cremlino ha trasferito, ai confini col territorio amministrato da Kiev, oltre 150 mila truppe, il massimo di sempre. Vladimir Putin deve “allentare le tensioni”. Esprimiamo al contempo “pieno sostegno” all’ Ucraina.
Lo ha dichiarato l’ Alto rappresentante dell’ Unione europea al termine del Consiglio informale Affari esteri del vecchio continente che si è svolto in videoconferenza.
Josep Borrell ha sottolineato poi l’ altro grande problema, analizzato oggi dai ministri che sono responsabili delle diplomazie, emerso sabato, ovvero quello inerente alla complessa situazione tra la Russia e la Repubblica Ceca. "I diplomatici espulsi sono stati identificati dall'intelligence ceca come agenti dei servizi militari” del Cremlino. L'Ue e' unita e solidale” con Praga. "Non c'e' stata una richiesta dell'espulsione dei diplomatici russi dai Paesi Ue e al momento non c'e' alcuna mossa per quanto riguarda un aumento delle sanzioni verso la Russia", ha specificato. Non ha escuso però che "le cose potrebbero cambiare rapidamente".
L’ esponente di Bruxelles ha fatto riferimento, prima dell’ inizio del vertice, alla questione di Alexiei Navalny. Ha denunciato che il blogger è in fin di vita e che Mosca sarà responsabile se dovesse morire (la stessa posizione è stata espressa ieri dal consigliere per la sicurezza nazionale Usa in un’ intervista televisiva). Siamo seriamente preoccupati per le sue condizioni cliniche, ha evidenziato.
“Sono stato a Mosca qualche settimana fa – ha ricordato - e ho posto sul tavolo il suo caso, ma la mia richiesta non è stata ascoltata. Ora la situazione è peggiorata”.
Immediata la replica di Dmitry Peskov. “Noi non siamo a conoscenza di come stanno i prigionieri”. Questa non è comunque una questione che deve riguardare i Paesi stranieri. Nessuno deve intromettersi nei nostri affari interni, ha tuonato il portavoce dello Zar nella consueta conferenza stampa quotidiana
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia