(ASI) Il clima è ormai di vera Guerra Fredda 2.0 e apparentemente senza fine. Sale dunque la tensione tra l’ intero Occidente e la Cina. La temperatura, in senso geopolitico, tra i due importanti attori internazionali è sempre più gelida. La retorica verbale accesa non si placa e la paura sale. Washington ha condannato la stretta di Pechino su Hong Kong.
Il dipartimento di Stato Usa ha accusato la controparte di “soffocare” la democrazia, togliendo ai cittadini dell’ isola i diritti che appartengono a ciascuno di loro. La durissima dichiarazione è giunta, nelle ultime ore, dal portavoce del ministero degli Esteri, della Casa Bianca, Ned Price.
L’ Assemblea del Popolo, che è una delle componenti del Parlamento di Pechino, ha approvato oggi quasi all'unanimità (un solo deputato si è espresso contro il testo) un progetto che prevede di modificare, in modo sostanziale, il sistema elettorale dell’ ex colonia del Regno Unito. Il progetto comprende, secondo quanto si è appreso, i piani volti a concedere al gigante asiatico i poteri di veto sulla selezione dei candidati ai futuri appuntamenti elettorali in loco. Tutto ciò rientra nella campagna, avviata in stile fortemente patriottico, al fine di eliminare il dissenso e garantire un governo non ostile alla madrepatria. L’ obiettivo, nel medio e lungo periodo, consiste nel vietare, di fatto, ulteriori grandi manifestazioni iniziate soprattutto nel 2019 e replicate fino ad oggi. L’ Unione europea ha reagito in maniera dura, ventilando la possibilità di nuove sanzioni contro la nazione del Dragone. E’ stato violato infatti – ha spiegato Bruxelles – il principio “un Paese due sistemi”. Valuteremo misure supplementari”. Lo ha rivelato l’ Alto rappresentante per la politica estera del vecchio continente, Josep Borrell.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia